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depressione (46966)

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on . Postato in Depressione | Letto 547 volte

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Stefania, 29anni (4.1.2002)

Buongiorno,non è facile incasellare in questa finestrella i miei stati d'animo, proverò ugualmente.Sono una ragazza di 29 anni e la prima cosa che mi viene in mente da sottolineare, e che contrasta fortemente con il problema che mi trovo a vivere oggi, è il mio carattere solare e socievole.Questo mi ha sempre portato ad avere tanti stimoli nella vita sociale in genere.
Circa un anno fa, dopo una relazione di 5 anni, in realtà non continua e molto travagliata, il mio ragazzo dopo aver preso casa insieme, mi ha lasciato. Con grande difficoltà e settimane, mesi di buio e lacerazione, in cui il miglior rimedio per non sentire il dolore era dormire e dormire e dormire..con l'aiuto dei miei cari sono pian piano riuscita a superare questo dolore, ma forse non del tutto a staccarmi dalla persona che amavo.Oggi,dopo un'altra relazione che ho appena concluso di mia iniziativa, con una persona con cui di fatto condividevo tutto, ma che mi ha dimostrato di non tenere a me, perchè non riesce a vivere questo rapporto come un vero "fidanzamento", non mi riconosco più. Sono sempre più introversa, demotivata e stanca.Ho paura di questa stanchezza e ho ricominciato a dormire. Mi alzo stamattina alle 10 dopo essere andata a letto ieri sera alle 20.30, e mi sento bene solo se dormo. Ho il desiderio di non muovere un muscolo del viso, soprattutto quelli che mi fanno sorridere.Ho voglia di abbandonarmi e credo di avere impiegato troppe energie a mettermi in discussione, smussare gli angoli del mio carattere "impertinente" e la mia "troppo forte personalità" (a detta di alcuni).Mi sento un'altra e non mi riconosco, sono fragile e insicura e vorrei solo qualcuno che mi dicesse cosa fare.Ci sono momenti in cui sento una forte pressione alle tempie un senso di nausea e il desiderio di vomitare per svuotarmi del tutto (cosa che per altro ho fatto per un periodo).Non riesco a lavorare e a proiettarmi più in là del momento in cui posso andare a spegnere il mio cervello e le mie emozioni in un sonno, che però non mi rigenera affatto, anzi..Ho paura di questi sentimenti, anche perchè adesso vivo sola e devo imparare a non farmi tirare giù dal letto da mia madre ma ad alzarmi da sola. So che non posso trovare un rimedio pratico e ho pensato di andare in terapia per ricostruire la mia personalità, perchè non so che mi hanno fatto (o ho fatto tutto io?) e come sono adesso!Ma almeno ditemi come combattere questo sonno maledetto in cui mi rifugio..
Grazie e grazie in anticipo.Cordialissimi saluti.
Stefi

Cara Stefi, il sonno in cui ci si rifugia è spesso un modo per non sentire, e di solito quello che non vogliamo sentire ha a che fare con i propri sentimenti e le proprie emozioni ... che sono d'altra parte il motore di ogni esistenza. Anche il desiderio di vomitare ha a che fare con un rifiuto, qualcosa che pesa all'interno di se stessi, qualcosa che non si riesce a mandare giù o ad accettare. E forse quello che non vuoi vedere e quello che non riesci ad accettare di te stessa ha a che fare con la fragilità e l'insicurezza di cui parli. Ti definisci "impertinente" e con una "troppo forte personalità", e non ti riconosci più quando emergono invece le tue paure e i tuoi tentennamenti. E allora per non vederli e non sentirli ti rifugi nel sonno, forse con la segreta speranza che il tempo possa rimediare le cose.
Ma sicuramente tu stessa sai che non può essere così, che non si vincono le proprie paure e le proprie debolezze facendo finta di non vederle. Non mi sembri affatto una persona che sa imbrogliarsi da sola ... Il sonno maledetto in cui ti rifugi lo puoi combattere innanzitutto riconoscendo che esiste, anche in te, un aspetto passivo, una tendenza forse alla rinuncia, alla chiusura, e forse anche un estremo bisogno di qualcuno vicino che sappia aiutarti a dare senso alla tua esistenza. E in questo momento della tua vita, in cui stai mettendo alla prova la tua capacità di autonomia, questi bisogni possono manifestarsi più intensamente, e altrettanto intensamente possono essere da te rifiutati. Forse, Stefi, devi imparare a mettere da parte un po' il tuo orgoglio e cercare di vedere di te anche quegli aspetti che non hanno a che fare con la "solarità", ma che hanno invece a che fare con il suo opposto, con la luna, la notte dunque, la tristezza, la solitudine, il dolore, la dipendenza, la rabbia forse ... Non sono sentimenti "minori" questi, non sono da nascondere e tantomeno da soffocare; spesso esistono accanto ad aspetti solari, e spesso sono fondamentali affinchè la solarità di una persona possa manifestarsi. Credo che una terapia ti potrebbe essere di grande aiuto a superare questo tuo momento di difficoltà e di confusione, non per "ricostruire" la tua personalità, non credo sia questo il tuo bisogno, quanto per ampliare i confini della tua coscienza e dell'immagine che hai di te stessa, prendendo contatto con quegli aspetti che ti stai negando. Buon lavoro.

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