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Depressione, apatia (102611)

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on . Postato in Depressione | Letto 426 volte

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Flora 26

Gentilissimi dottori, vi scrivo perché avevo bisogno di parlare con qualcuno del momento che sto attraversando. Sono disperatamente in cerca di qualcuno che possa darmi una risposta definitiva in merito alle domande che da qualche mese a questa parte mi ossessionano senza darmi pace, a partire dal momento in cui mi sveglio fino a sera. C'era un ragazzo che mi piaceva moltissimo, lo vidi per la prima volta l'estate scorsa, poi non c'è stato più modo di rivedersi fino all'autunno. Allora, dopo un frequente scambio di sguardi (lui cercava il mio sguardo in maniera palese e insistente e, visto che mi piaceva moltissimo, sia pur timidamente e di sfuggita, qualche volta anch'io ho fatto lo stesso), su incoraggiamento di persone che conoscevamo entrambi mi sono fatta avanti, non esplicitandogli a parole il mio interesse, ma rendendomi comunque più "raggiungibile" e abbordabile e lui mi parlò. Da allora, era l'inizio dell'anno nuovo, fino a un paio di mesi fa questa persona non è andata oltre battute e provocazioni, sicuramente scherzava spesso con me, ma certe volte invece, mi parlava molto meno, pur essendo sempre gentile. C'è da dire che, non avendo io mai avuto un ragazzo, ed essendo lui bellissimo, simpatico, estroverso e brillante, mi sentivo molto in soggezione e bloccata, tanto che dopo ben un mese e mezzo di frequentazione durante il quale non mi ha mai chiesto di uscire, mi sono fatta da parte, e da due mesi ormai non lo vedo più né, c'è da dire, lui mi ha più cercata, tranne una volta e in maniera indiretta, quando cioè quell'amico suo che conosco anch'io, per sondare un po' il terreno, mi chiese in maniera vaghissima se per caso nel frattempo l'avessi poi trovata l'anima gemella, io gli risposi che forse non l'avevo trovata e la cosa morì lì, quel ragazzo non mi cercò più. Ora, anche solo rileggendo quello che ho scritto mi rendo conto che la risposta ai miei dubbi è già implicita in queste righe: questa persona non era profondamente interessata a me, vive benissimo senza di me, nonostante all'inizio abbia mostrato interesse ad intraprendere una conoscenza. Tuttavia, siccome in campo sentimentale non ho alcuna esperienza, non ho amiche con cui parlare di queste cose, ho solo i miei genitori che certo non sanno più che dirmi o consigliarmi, tranne dirmi che ho fatto bene a ritirarmi se mi sentivo tanto a disagio e sotto esame, volevo chiedere aiuto a voi perché mi sento davvero malissimo. Vorrei sapere cosa sbaglio e perché nessuno si interessa mai a me. Ora, io so benissimo di essere iper-controllata, di non lasciarmi mai andare e d'essere sempre stata insicura e dipendente dal giudizio altrui, ponendomi sempre obiettivi troppo al di fuori delle mie possibilità come riuscire agli altri iper-brillante, intelligente, colta, attraente ecc., tuttavia questa volta mi ero sforzata tantissimo di essere spigliata e disinvolta e a volte ci sono pure riuscita! Eppure non è bastato, sentivo sempre dentro di me come un freno, qualcosa che mi impediva di aprirmi del tutto, di fidarmi. Soprattutto ero demotivatissima perché dopo tutto quel tempo che c'eravamo cercati lui non faceva nulla per frequentarmi anche al di fuori di quel contesto. Sono io che sbaglio qualcosa o sono i ragazzi di oggi che non sono disposti ad approfondire una conoscenza se l'altra persona è molto timida? Ammettiamo pure che questa persona non era adatta a me, pur piacendomi moltissimo e sentendo io molto ora la sua mancanza,che magari cercava ragazze più disinvolte e sicure di sé. Tuttavia il mio vero problema è che da circa 4 anni(da quando ebbi una specie di frequentazione finita malissimo, con un ragazzo di cui ero innamorata ma che ho dovuto lasciare perché aveva grandissimi problemi di approccio con l'altro sesso) non riesco più ad avere fiducia e a trovare il giusto entusiasmo e l'energia per affrontare la vita, cosa che mi renderebbe di certo più gradevole e appetibile agli occhi degli altri. Vi dico subito che a giudizio di molti sono una persona troppo frenata che non si lascia andare, così vengo spesso vista. Perché mi sento sempre così triste e depressa senza più una via d'uscita? Spesso sento che un gruppo d'amici sarebbe l'ideale per non sentirmi sempre così inutile e invisibile ed anche per favorire nuove conoscenze in campo sentimentale, ma gli amici non si trovano così dietro l'angolo, vanno coltivati nel tempo ed io ho sempre troncato tutti i rapporti per il mio senso di inadeguatezza. Il lavoro che ho fra un anno terminerà e ho terribilmente paura di quello che succederà; i miei mi stanno come al solito sempre addosso ma io nemmeno in campo lavorativo sento più grande slancio. Il non avere l'indipendenza economica per emanciparmi e andare a stare da sola mi frustra: c'è da dire anche che non posso fare scelte lavorative autonome che i miei non condividono salvo andare incontro alla loro disapprovazione e a scenate varie di isteria. Sento l'inerzia, l'indolenza e l'apatia impadronirsi di me sempre di più. Come potrei fare allo stato attuale, visto che grandi amici non ne ho, tranne due amiche, più o meno altrettanto sole, per riacquistare entusiasmo nella vita e non sentire tutto questo vuoto e disperazione ogni volta che un incontro-conoscenza con un ragazzo che mi piace(cosa che capita davvero di rado) finisce male, visto che mi ritrovo comunque alla fine di tutto sempre sola come un cane? Vi assicuro che tutto ciò che vorrei sarebbe sentirmi una persona un minimo soddisfatta di quel che fa (ho studiato molto ed ero brava), degna di avere qualcuno al proprio fianco per poter dare amore, amore vero, ma sembra che io sia la prima a non crederci davvero. Grazie davvero per il vostro tempo.

Cara Flora, credo che ci siano un po' di problematiche delle quali faresti bene ad occuparti e che peraltro dimostri di conoscere bene. Il fatto che non riesci ad avere una relazione seria con un ragazzo, credo sia una conseguenza dei tuoi problemi personali irrisolti. Il senso di inadeguatezza, le paure (o timidezza) e soprattutto questa tua dipendenza dal giudizio dei tuoi genitori, sono grossi freni interiori che spesso non permettono di vivere le relazioni sentimentali (anche di amicizia) in modo adeguato. Capisco la tua mancanza di autonomia da un punto di vista economico....accidenti, è una questione che riguarda tantissimi giovani e che condiziona pesantemente la loro vita e la loro ricerca di autonomia. Capisco dunque, ma bisogna fare qualcosa per riuscire a prendere in mano la propria vita, perchè fintanto che la "depositi" nelle mani dei genitori, non potrai sentirti libera, e ti costringerai sempre in una qualche camicia di forza, soffocando il tuo mondo emotivo, il tuo mondo creativo e la tua verità e unicità. Devi fare in modo di conquistare la tua autonomia avendo il coraggio di realizzare quello che sei (e non solo quello che gli altri vogliano che tu sia). Ovviamente un percorso psicoterapeutico ti sarebbe di grandissimo aiuto, ma non mi sembra che tu l'abbia preso in considerazione. So che la mancanza di un'autonomia economica può condizionare anche questo tipo di scelta.....ma ti invito comunque a prenderla in considerazione. Devi cercare di liberarti da tutti i paletti che hai piantato intorno a te e dentro di te e ascoltare di più quello che di originale ti appartiene. Ascolta il tuo mondo emotivo e lascialo guidare un po' di più la tua vita. Cerca una via per la conoscenza e la realizzazione di te stessa, perchè il vuoto e la malinconia sono spesso legati a questo.

(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)

Pubblicato in data 28/09/07

 

 

 

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