Depressione e non so.... (79983)
Lorenzo, 20 anni
Salve. Dovrei descrivere le mie problematiche
in meno tempo possibile perchè probabilmente tra qualche minuto mi passerà
la voglia pensando che già aver scritto quello che sento possa bastarmi
ad acquietare il mio animo...come è sempre successo nel confindare i
miei sentimenti piu' nascosti... Sono un ragazzo di 20 anni, la mia vita familiare
non è delle piu' gradevoli,ho perso la maggiorparte dei miei parenti
intorno ai 14-15 anni di età , zie e nonni compresi. A 16 anni perdo
mio padre ritrovandomi a vivere da solo con mia madre, con successivi problemi
di debiti e i piu¹ naturali problemi di depressione.
Sono ormai passati 4 anni e potrei dire di non pensare piu' a quei momenti brutti,
anzi nemmeno ai belli... dimostrando forse un qualche senso di cinismo nascosto.
Un mese fa diagnosticano a mia madre un probabile tumore. Difficile da spiegare
ma mi sento come in un vortice che piano piano mi risucchia in un "non
so cosa". Ho un caos nel mio cervello che non posso descrivere nemmeno
io, penso a tutto, spesso guardo al futuro costruendomi ipotetiche scene di
realizzazione personali, affettive e quant'altro ci sia di bello da provare.
Dal punto di vista amicizie sono messo bene... ho degli amici fantastici ma
non ho mai avuto e mai avrò mai il coraggio di aprirmi cosi' tanto con loro...E'
proprio vero...E' molto piu' facile parlare con uno sconosciuto che con una
persona che conosci da tutta la vita.
Sento che la voglia di scrivere se ne sta andando...come succede sempre...vorrei
dire di piu', ma non basterebbero tutte le pagine internet del mondo per raccogliere
i miei pensieri... spero rispondiate al mio appello... mi sento solo...
Ciao.Lorenzo.
Caro Lorenzo, credo che sia davvero difficile affrontare la morte ed uscirne
"illesi". Intendo dire che prima o poi nella vita di un essere umano
questo evento ci costringe a fare i conti con la nostra fragilità, la
nostra impotenza, la nostra solitudine.
Mi dispiace che tu abbia dovuto incontrarla così presto e che non possa
appoggiarti a qualcuno che ti sostenga
e ti aiuti a cercare un senso. Sembra che il tuo modo di reagire sia quello
di anestesizzarti, di far finta di niente. In realtà quel cinismo nascosto
di cui parli non è vero cinismo, ma una voglia di andare avanti che è
una reazione naturale e, in fin dei conti, positiva di sopravvivenza. Il mio
consiglio, comunque, è di cercare di parlarne con un amico più
fidato, in quanto non è mai bene trattenere le emozioni dentro se stessi,
prima o poi escono fuori e diventano più difficili da gestire. Quindi
se hai voglia di
piangere o di urlare non fare il duro a tutti i costi. Capisco il tuo dolore
e sono con te.
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