depressione inizio (162687)
Elena, 28
Gentile Dottoressa,
io e mio marito ci siamo trasferiti in australia da circa 3 mesi , per
trovare lavoro . Era il sogno di mio marito fare questa esperienza, era
da quando aveva 15 anni che voleva venire qua. In italia abitavamo in
campagna , lavoravamo a contatto con la natura,eravamo agricoltori.
Qua ci siamo trovati in citta, in una metropoli. Abbiamo trovato lavoro
subito, dopo 2 settimane, mio marito ha trovato lavoro in un posto
fantastico, in un albergo , come chef, , la paga non è stupenda, ma
rispetto agli standar italiani è eccezzionale.
Ma tutto cio , non è servito a nulla. Non lo ha reso felice, anzi, è
iniziato circa un mese fa il declino, il suo sentirsi a disagio mentre
va a lavoro, il sentirsi oppresso e claustrofobico. il sentirsi
perennemente triste e svogliato, abbattuto . Quando è a lavoro si trova
bene, ma appena torna a casa comincia gia a pensare a quante ore gli
mancano prima di tornare a lavoro il giorno dopo.
Va a letto prestissimo, alle 20:30 , si rinchiude in se stesso, guarda
internet, le foto dei nostri animali che abbiamo lasciato
temporaneamente in italia. Pur volendo passare del tempo con me, in
verita, lui non ci riesce, fa altro. non trova nessuna soddisfazione.
Quando andiamo a fare delle passeggiate a momenti si mettere a piangere
ovunque.
Ne ha parlato con me da poco piu di una settimana fa, e io sono riuscita
a farlo aprire e farlo parlare anche con i genitori. ha pianto molto ,
ma a parte dargli un senso di benessere iniziale, la cosa finisce li .
Non volevamo stare qui in australia per molto tempo, doveva essere un
esperienza di un anno, ma questo ritmo di vita, lo sta logorando.
probabilmente dovremo tornare a casa molto prima. Il mio timore è che
anche ritornando alla vita di prima, a contatto con la natura, sia
troppo tardi , e che il danno sia stato fatto .
si colpevolizza di tutto , di avere messo in mezzo me, i suo genitori, i
miei genitori.
Si sente un idiota perche pur avendo raggiunto i risultati che
cercavamo(un buon lavoro, una casa, tutto cio che si puo volere) non si
sente appagato, pensa di star facendo una vita di consumisimo.
Addirittura sta male nel vedere quante persone fanno questa vita , senza
pensare alla natura, quante persone consumano, sprecano, inquinano ,
sporcano. Si da le colpe anche di questo .
Deve essere stato uno shock enorme per lui... io pure la vivo male , ma
la vivo normalmente , la vivo come un esperienza, lui no.
Suo padre è un depresso cronico, e lo era anche il nonno.. non so se
puo influenzare qualcosa, se sono state fatte ricerche in campo genetico
su questo .
Tornando a casa il prima possibile in italia, potrebbe tornare tutto
come prima? deve farsi vedere da qualcuno? deve per forza prendere farmaci?
sarebbe cosi difficile farsi seguire qui , dall altra parte del mondo
, da un dottore che non parla neanche la nostra lingua.
ho paura, siamo solo io e lui , se lui cede(e ormai la gia fatto), da
sola non sarei in grado di sostenere la situazione .Abbiamo solo 28 anni.
grazie per l attenzione, spero in un aiuto .
Cara Elena,
spero di poterLe essere utile. Credo sia importante cercare di capire come mai l'Australia che per tanti anni era un miraggio oggi appare così deludente. Certo che la scelta di andare all'altra parte del mondo è stata una decisione coraggiosa ma forse non valutata in tutte le sue conseguenze...Sembrerebbe che sia difficile stare in Italia in un modo di vivere molto semplice ma a contatto diretto con la natura, ma anche quasi impossibile stare in una civiltà diversa, con usi e costumi a volte difficili da decodificare...
(Risponde il Dott.sa Bertini Susanna)
Pubblicato in data 17/05/2013