Pubblicità

Disturbi del comportamento (079210)

0
condivisioni

on . Postato in Depressione | Letto 368 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Alessandro, 23 anni

Caro Dottore, sono un ragazzo di 23 anni studente e lavoratore, da circa quattro anni abito fuori del mio nucleo familiare...sono omosessuale e non ho alcun tipo di problema con questa realtà... dalla vita non ho avuto niente e tutto quello che ho costruito è dato dai sacrifici e dalle mie stesse mani. Un padre completamente assente dedito soltanto al lavoro, sfuggente alle problematiche familiari, sia da genitore che da marito.Una madre fragile, ma allo stesso tempo forte, con la voglia di cambiare il mondo, con la forza di volere i suoi due unici figli tranquilli e felici, indenni da ogni dolore, da ogni situazione difficile.
Da quando sono andato via di casa le cose sono cambiate, ogni week-end vado a trovarli, non riesco a stare senza vederli.
Ogni volta che vado è come se vivessi il solito cortometraggio, le solite tematiche, discussioni, parole...un ambiente chiuso e poco razionale per affrontare una sorta di dialogo.... si il dialogo... bella parola, ma non so che cosa sia nella mia famiglia.... o forse ognuno di noi lo applica a modo suo...
Non ho un compagno e soffro.... soffro perhè mi sono accorto di essere innamorato dell'amore... è come se mi trovassi in un circuito chiuso imprigionato ... non riesco ad uscirne... non voglio stare solo sentimentalmente e non voglio neanche abbassarmi alle situazioni assurde quali coppie aperte, quali relazioni impossibili. Ho pochissime amicizie e delle mie conoscenze , quello che non mi va, se non trovo corrispondenza con il mio modo di pensare..... elimino, distruggo. E' come se avessi una forza per costruire ma allo stesso tempo dettata dal mio unico ragionamento, quindi autodistruttiva... sono pochi giorni che penso alla morte come una situazione definitiva ai miei problemi, ma ho paura del dolore... dolore fisico... e sto autoconvincendomi che non è la soluzione migliore per affrontare quello che dentro di me definisco"ocenao tempestoso"... che posso fare? Che mi sta succedendo? Prima non ero così detro di me, sento che mi si sta aridendo l'anima.... mi aiuti.
Alessandro

Caro Alessandro, credo che tu abbia assorbito e fatto tuo l'atteggiamento di tua madre di evitare il più possibile dolori, conflitti e problemi, creando una visione ideale di quella che dovrebbe essere la vita, e tutto ciò che non corrisponde al modello che hai dentro tendi ad eliminarlo e a distruggerlo, oltre a crearti una sofferenza intensa e, apparentemente senza via di uscita. Arrivi al punto di desiderare la morte pur di non vivere una esistenza problematica e diversa da quella che immaginavi. Molte volte non ci rendiamo conto che rimanere attaccati ad un ideale dell'amore, dell'amicizia, della famiglia diventa solo un modo per perpetuare una sofferenza e impedirsi di cogliere le occasioni che la vita ci offre.
Credo che tu sia prigioniero di sentimenti di rancore e di insoddisfazione che ora rivolti verso te stesso bloccando l'esperienza della tua vita; sei agganciato alla tua famiglia non solo dall'affetto, ma principalmente da questi sentimenti e da tutto ciò che non hai risolto nel rapporto con i tuoi genitori, per quello non puoi restare lontano da loro, perchè ci sono delle dinamiche che si devono sciogliere. Da solo è difficile, potresti chiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta, hai bisogno di fare chiarezza, prendere le distanze emotive dal tuo passato e permetterti di vivere le tue scelte. La morte, credimi, non è una soluzione, è rifiuto di se stessi, dell'esperienza della vita e dell'opportunità di crescere e ampliare la propria coscienza.


( risponde la dott.ssa Mirella Tavernise )

Pubblicita'
Vuoi conoscere i libri che parlano di depressione per saperne di più?
Cercali su Psiconline® Professional Store

 

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Cosa fare di fronte alla crisi?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Sindrome dell’arto fantasma

Il dolore della Sindrome dell'arto fantasma origina da una lesione diretta o indiretta del Sistema Nervoso Centrale o Periferico che ha come conseguenza un...

Bigoressia

Il termine trova la sua etimologia nell'inglese "big = grande” e nel latino "orex=appetito”, ad indicare la "fame di grossezza” Per bigoressia, vigoressia o an...

Complesso di Edipo

Il nome deriva dalla leggenda di Edipo, re di Tebe, che, inconsapevolmente, uccide il padre Laio e sposa la madre Giocasta. Nella teoria psicoanalitica, indica...

News Letters

0
condivisioni