ipersonnia (44145)
xCostanza, 17anni (4.10.2001)
Sono la mamma di una ragazza di 17 anni che ha cominciato ad avere problemi di depressione a 15 anni, con scadimento del rendimento scolastico (si rifiutava di andare a scuola ed ha perso tre anni scolastici), dismorfofobia (è una ragazza molto bella), scadimento dei rapporti sociali. E' figlia unica, molto amata e seguita da me (la mamma)ma da sempre in conflitto con il padre.Gode di grande libertà e comprensione.E' stata trattata con fluoxeren per un anno e mezzo, ha poi smesso di prenderlo, sostenendo di stare meglio.A 16 anni di procurava tagli superficiali sulle braccia con una lametta.
Ora ci sembra che stia meglio, è più allegra ,più socievole, accetta il suo aspetto, ma il vero problema è che dorme moltissimo (questo problema è iniziatio quando è iniziata la depressione). E' difficilissmo svegliarla, se la si chiama, risponde anche a tono, ma si riaddormenta subito e poi non ricorda più niente di quello che ha detto.Se usciamo di casa per andare al lavoro, si riaddormenta immediatamente e può andare avanti a dormire anche fino alle quattro del pomeriggio.
Quando riesce ad andare a scuola, al ritorno mangia e si addormenta poi immediatamente, dormendo fino alle 19...siamo preoccupati, perchè questo problema del sonno sta deteriorando la sua vita, perde la scuola, perde gli amici, non fa altro che dormire. si lamenta inoltre di avere difficoltà di concentrazione e di sentirsi sempre stanca.
I suoi insegnanti la definiscono una
persona con intelligenza e memoria sopra la media.Cosa dobbiamo
fare??? Siamo dei genitori angosciati.
Grazie per una risposta..
Cari genitori,penso che lipersonnia di vostra figlia sia un cosiddetto equivalente depressivo, cioè un sintomo di depressione, piuttosto frequente. Vi consiglio di consultare uno psichiatra che imposti una adeguata cura antidepressiva, perché penso che inizialmente solo un intervento farmacologico possa ridurre questa sintomatologia invalidante a livello sociale.Potete, inoltre, pensare di affiancare in seguito un intervento psicoterapico con uno psicologo, perché è comprovato che nei casi di depressione il doppio approccio, psicologico e farmacologico, è sicuramente più efficace.