isolamento, stanchezza (48891)
Donatella, 30anni (23.2.2002)
Gent.mi
Dott. di Psiconline, è già da un po' di tempo che
visito il vostro sito per cercare qualche risposta al mio malessere.
Qualche sera fa ho trovato un articolo interessante dal quale ho
preso spunto per scrivervi la mia situazione. Erano proprio le giuste
parole per descrivere i miei sentimenti:"sono una donna di trent'anni
e lavoro come impiegata in un ufficio. Sebbene sia trascurata
nell'aspetto e in soprappeso mi considero una ragazza carina. La vita
però è come se mi sfuggisse dalle mani, come se fosse
lei a condurre il gioco ed io fossi un pupazzo nelle sue mani. Mi
sento come una pila che si sta scaricando. Avverto una forte
stanchezza nei confronti della quotidianità che non sono in
grado di cambiare. Il lavoro d'ufficio sta diventando un obbligo. Ha
avuto una storia d'amore con un ragazzo, il mio primo ragazzo che non
riesco a dimenticare. E il malessere inizia proprio da questo
evento.
Fino a qualche anno fa ero una persona diversa. Forse con qualche
anno in meno e più scanzonata, ma felice, con la voglia di
conoscere gente e di stare in compagnia, di divertirmi e di gioire
anche per piccole cose della quotidianità. Non mi sento forte
abbastanza per cambiare la situazione, ma sento di avere le risorse
necessarie per farlo; oscillo tra sentimenti come insoddisfazione,
tristezza, impotenza. Durante il giorno sono accompagnata da un
rimuginare mentale, in cui tendo a perdermi. Mi sento stanca anche
quando non faccio niente. Ultimamente dormo troppo e mi alzo poco
riposata.L'aver preso dei kg in più (circa 30) mi da la
possibilità di usarli come scudo per difendermi dal mondo
esterno. Non voglio conoscere nessuno, non esco più con gli
amici e se non dovessi mantenermi resterei a casa dal lavoro.Non
voglio avere nuove storie d'amore perché non ho ancora
dimenticato quella precedente e sembra quasi che tenda ad isolarmi
dal mondo esterno proprio per non avere nuove occasioni; non riesco a
concepire l'idea di amare e avere rapporti sessuali con un altro uomo
se non il mio ex".
Ora però questo isolamento è diventato pesante
perché dura ormai da 4 anni circa e ne voglio uscire. Ho
bisogno però di consigli su come fare, magari qualche tecnica
di rilassamento, di meditazione o.non lo so! Aspetto fiduciosa una
risposta.
Grazie, Donatella da Torino
Cara
Donatella, il tuo racconto ha in sé la diagnosi, la
spiegazione e la soluzione dei tuoi problemi, perché di ogni
particolare della tua vita attuale, sei stata l'artefice cosciente,
non la vittima inconsapevole. Hai operato per restringere i confini
della tua esistenza e fortificarli con scudi e alibi di vario tipo, e
adesso, dietro le sbarre della tua prigione stai chiedendo a qualcuno
di liberarti. A 30 anni hai rinunciato a prendere in mano le redini
della tua vita e hai preferito lasciarti trascinare da meccanismi che
tendono ad isolarti e, per molti versi, ti compiaci della tua
chiusura. E' vero che, molto spesso, ci si lascia andare un po',
convinti di poter riprendere il gioco in qualsiasi momento, ma
può accadere che l'autodistruzione prenda il sopravvento e
diventi difficile smontare tutto. Io non sono convinta che le tue
difficoltà siano cominciate dopo la storia con quel ragazzo,
probabilmente esistevano anche prima e il rapporto con lui le ha
tamponate perché ti sei sentita accettata. Dopo di lui hai
ritrovato quella te stessa che non ami e hai cominciato a renderti la
vita difficile.
Chi stai punendo? A chi vuoi farla pagare se non a te stessa? Una
serie di "non voglio"ti definiscono, cosa hai bisogno di fare per
ricominciare a volere? La pila si sta esaurendo perché devi
riattaccare la spina ad una fonte di energia che però, non si
trova fuori chissà dove, ma nel tuo mondo interiore, quello
dei sentimenti, della vita emozionale. Se non ti ricolleghi a te
stessa rischi di vegetare, senza dolore sì, ma anche senza
vitalità e senza amore. Hai bisogno di essere aiutata a capire
perché hai tanta rabbia verso di te. Le meditazione, le
tecniche che puoi fare da sola sono utilissime, ma contemporaneamente
devi avere, almeno per un periodo, una persona competente che ti
guidi alla riscoperta di te. Pensaci, non sprecare il tempo a
crogiolarti in una realtà che non ami, ma che ti protegge,
quella che sembra una difesa efficace non è altro che una buca
in cui, tra un po', non vedrai al di là del tuo naso. Fuori
c'è il mondo e la vita. Auguri.