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Lutto (156777)

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on . Postato in Depressione | Letto 699 volte

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Francesca, 21

Gentile dottoressa,
a gennaio, dopo tre anni di relazione, mi sono lasciata con il mio ex ragazzo e ho iniziato a frequentare una persona, il mio attuale ragazzo. 3 mesi dopo che ci siamo lasciati il mio ex ragazzo è mancato in seguito ad un incidente stradale in moto. Per me è stato un duro colpo che credevo di aver superato, soprattutto grazie al mio ragazzo e alle persone che mi sono state vicine. Solo che, a distanza di mesi, mi rendo conto che forse non sono stata veramente così in grado di superare il colpo, ma che al contrario mi sono chiusa in me stessa con il mio dolore. Mi sono accorta di essere completamente cambiata nei confronti delle persone e nel mio modo di affrontare la vita. Mi sento come se tutto ormai non avesse importanza e mi scivolasse addosso. Non ho più passione nelle cose che faccio, non ho più voglia di fare le cose che facevo prima. Non riesco più a confidarmi realmente con nessuno, perché mi rendo conto che con la gente indosso una maschera che mi fa dire: "Tranquilli, sto bene, è tutto passato", quando invece non è così. Il mio pensiero torna a quella notte e a lui 24 ore su 24 e quando sono sola piango,non riesco a darmi pace. E questo mi influenza anche nel mio rapporto poiché ho una continua paura di perdere anche lui, di dover vivere ogni attimo della nostra relazione come se fosse l'ultimo, di non poter perdere neanche un secondo perché potrebbe non esserci più. E questo è sbagliato perché, per prima cosa io non sono così e secondo non lascio a lui gli spazi necessari. Non ce la faccio più ad andare avanti così...voglio tornare a vivere come una ragazza di ventuno anni, semplice e spensierata che si gode i suoi giorni ricchi di nuove esperienze fatte per puro piacere e non per aver paura di non aver molto tempo per farle.
Grazie per questo sfogo.

Gentile Francesca,
l'elaborazione del lutto è un processo lungo e complesso, ma se al lutto si accompagna un qualche senso di colpa o il dubbio, molto  probabilmente infondato, che la morte del suo ragazzo si potrebbe configurare come un "suicidio cammuffato " la situazione diviene quasi insostenibile. Già la fine di una relazione durata tre anni richiede un periodo di elaborazione, se poi la persona un tempo amata muore ....ci si trova, forse per la prima volta nella sua vita, di fronte a qualcosa di irreparabile, e si deve affrontare tutta la propria impotenza a fronte dell'evento. Ora a fronte di un lutto grave è frequente un periodo di depressione, ma se tale periodo comincia ad essere troppo lungo ed a intralciare il corso della vita, appare opportuno richiedere l'aiuto di uno psicoterapeuta esperto (iscritto all'ordine degli psicologi della sua regione, magari scegliendo chi offre gratis il primo colloquio ) per superare il trauma e ritornare a "godere i suoi giorni ricchi di nuove esperienze fatte per puro piacere" e non avere più paura.
Le auguro ogni bene e la saluto.
S. Bertini

(Risponde la Dott.ssa Susanna Bertini)

 

Pubblicato in data 23/06/2014

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