lutto e blocco psicologico (48194)
Sara,28anni (9.2.2002)
Salve,cerchero'
di essere breve ma come si fa a spiegare in poche righe la propria
vita?Fino a tre anni fa ero quella che tutti chiamano "una ragazza
modello":superimpegnata,ottima studentessa,liceo poi universita' in
regola con gli esami,un ragazzo da otto
anni,supersportiva,superattiva,l'orgoglio di casa insomma. poi tre
anni fal'evento che ha distrutto "quella" Sara,mio papa',la luce dei
miei occhi,la mia ragione di vita se ne e'andato senza
avvertire,quando io non ero li' per aiutarlo,un infarto cosi',di
colpo....ero uscita di casa dandogli il solito bacino e non l'aho
piu' visto....mai piu'(non sono riuscita ad avvicinare il corpo ne ad
andare al cimitero...nulla).da li' per me il buio
totale....apparentemente sono sembrata reagire bene,ho cercato di
stare vicino a mia mamma,malata, a mio fratello piu' fragile di
me(credo in verita' sia piu' forte di me....ma io ero quella che
all'apparenza era forte,determinata..la piu' forte in casa,percio'
con gli altri ho indossato la maschera,da sola invece,ancora oggi
soffro terribilmente,incapace di accettare la realta'...in questi tre
anni da una parte mi sembra di essere cresciuta molto,ho una maggior
consapevolezza di me stessa ma anche una grossa confusione:tutto
quello che ho fatto,soprattutto la scelta universitaria,non ha piu'
alcuna importanza per me,mi sopno resa conto di aver vissuto 25 anni
solo per rendere orgoglioso mio padre(era commercialista..io faccio
economia),mai indagando realmente su me stessa.Cosi' mi ritrovo ad
aver "sprecato" tre anni interi ferma con un solo esame e la tesi per
finire,e anche se razionalmente so che una volta raggiunto
l'obiettivo della laurea,potro' veramente voltare pagina e pensare
alla "nuova" Sara e alla sua vita,inconsciamente non riesco a
sbloccarmi.Passo le giornate a trovare il modo per non studiare,senza
fare nulla,magari sto giorni interi a guardare la televisione o
sognare ad occhi aperti su cio' che vorrei fare realmente,sono
diventata completamente apatica...e' un circolo vizioso,piu' so quale
potrebbe esere la via per uscirne,piu' mi blocco.Non ce la faccio
piu' a vivere cosi',mi detesto,detesto soprattutto avere cosi'
giovane gia' molto rimpiante e il senso di sprecare il
tempo,soprattutto detesto che io riesca a capirlo cosi' bene
razionalmente mentre quando si tratta di "passare all'azione" io sia
cosi' impotente anche e soprattutto verso me stessa.
Spero che possiate in qualche modo darmi una mano,almeno per trovare
la chiave per aprire la porta...so che dietro quella porta c'e' un
mondo meraviglioso,devo solo riuscire ad infilare la chiave...so che
posso farcela a girarla.
Grazie
Cara
Sara, è evidente che la morte di tuo padre ti ha gettato in
uno stato di apatia e di depressione. Trovarsi di colpo senza la
persona che fino ad allora era il proprio punto di riferimento
può portare al vissuto che dici di star vivendo. Sei molto
lucida a livello razionale, ma di certo c'è qualcosa nel tuo
stomaco e nelle tue emozioni che non è d'accordo con le
conclusioni della testa e cioè quelle di riprendere a vivere
secondo te (passare all'azione e voltare pagina). Con la testa hai
capito che avevi vissuto nel riflesso di tuo padre, e con lo stomaco?
Cosa hai mostrato dopo la sua morte? Sembra che ti sei chiusa dietro
una maschera di forza e determinazione. Io credo che la strada per
ricominciare sia tornare indietro, nel senso che non puoi andare
avanti se prima non accetti emotivamente la sua fine. Questo
significa cacciare fuori dallo stomaco tutte le emozioni che stai
bloccando là dentro. Sai quali sono? Potrebbe essere la rabbia
verso di lui che ti ha lasciato così all'improvviso, la
tristezza per te stessa di aver perso chi si prendeva cura di te, la
paura di affrontare il futuro senza un faro che ti mostri la
strada....
Ti consiglio di scrivere su un foglio tutte le emozioni che senti
rispetto a tuo padre, a te stessa, a tua madre e a tuo fratello
relativamente all'evento della sua morte. Poi cerca di capire se
c'è qualche emozione che per te è inaccettabile e che
hai paura ad esprimere (per es. la rabbia verso di lui che ti ha
abbandonata). A volte sono proprio i pensieri nascosti e irrazionali
a bloccarci perché sono legati ad emozioni altrettanto
irrazionali e difficili da digerire. Se avrai il coraggio di essere
onesta con te stessa in questa esplorazione, di certo potresti fare
un passo in avanti. Perché sappi che è umano e naturale
sentirsi feriti se qualcuno che amiamo se ne va senza avvisarci, ed
è umano e naturale piangere e sentirsi tristi e angosciati.
Forse devi solo mettere fuori i tuoi sentimenti e comunicarli prima a
te stessa e poi agli altri per superare questo momento della tua
vita. Ciao.