Paura di me stessa (2323)
Ale 28
La mia Storia: sono molto preoccupata per me non so quello che mi sta succedendo.E' un periodo molto particolare: dopo tre anni di dedizione completa al mio lavoro, che ho fatto crescere insieme a me, sono stata trasferita. Ufficialmente per...non sò di preciso per cosa...ero arrivata forse al massimo della realizzazione, sempre iperefficiente,disponibile,in grado di risolvere tutte le situazioni, senza alcun problema. Tutti facevano il mio nome, parlavano di me ed elogiavano le mie indiscutibili capacità. Tutti tranne la mia superiore, che ha iniziato a comportarsi con me in maniera pessima: non parlandomi direttamente, pur sapendo che ero io a svolgere determinati aspetti del lavoro. Ha fatto una politica del terrore con i miei colleghi, che mi hanno isolata, lasciandomi da sola a svolgere una mole di lavoro inumana. Ma io ho stretto i denti, e sono andata avanti. Fino a quando mi hanno chiamata per comunicarmi il trsferimento. Ho provato a parlare con lei, ma è stato inutile ed umiliante, lei ha ribadito di essere lei il capo e che per lei la situazione creatasi, dove agli occhi degli altri invece ero io il capo non era più sostenibile. Qualche giorno dopo quando tutto era stato stabilito è venuta da me, con atteggiamento remissivo, dicendomi che le dispiaceva molto, ma ormai, non c'era più niente da fare, sarei stata trasfreita, ho letto lo schifo nei suoi occhi, e per la prima volta ho pianto. A quel punto lei ha voluto abbracciarmi e dandomi una pacca dietro la schiena mi ha detto: ''dopotutto sei fortunata in amore''. Non sono riuscita più ad andare a lavoro non mi sento più motivata...mi sono chiusa dentro casa...non mi va di fare niente, non mi era mai capitato prima, non mi sono mai lasciata abbattere da niente...stavolta sento che c'è qualcosa che non va...non ce la faccio...sento dentro di me come un buco nero che ogni giorno che passa diventa sempre più grande e mi fa fare pensieri sempre più brutti. Ho paura di me stessa. Aiutatemi a capire, datemi degli spunt, per favore. Grazie
Ale, credo farebbe bene a considerare che una crisi porta con se sempre un'opportunità: quando stiamo male, quando qualcosa si rompe dentro di noi e sentiamo che il mondo ci crolla addosso, sembra paradossale, ma proprio in quel momento siamo di fronte ad un'occasione di comprensione e di consapevolezza.....si tratta di coglierla. Non so come sia messa la sua vita sentimentale, al di là della frase infelice della sua superiore, non ne fa cenno nella mail; ma quanto è accaduto fa comunque pensare che lei abbia concentrato troppe cose sul lavoro, e forse trascurato altri aspetti della vita. Sembra che la sua identità sia legata a doppio nodo alla sua attività lavorativa: dover essere sempre così brava sembra un modo per sentirsi viva e per dare senso alla sua esistenza... forse è attraverso i riconoscimenti esterni che lei riesce a darsi valore e a stimarsi veramente.....ma è giusto che sia così? Fintanto che non riuscirà a darsi un valore da sola, prescindendo dal giudizio altrui, la sua vita dipenderà dagli altri e non da se stessa. Inoltre l'ambito lavorativo è una parte importante dell'esistenza di una persona, ma certamente non è l'unico: quando lo diventa c'è qualcosa che non va, quantomeno stiamo dimenticandoci o facendo finta di non vedere altri ambiti che non riescono a renderci soddisfatti. Insomma, Ale, colga questa occasione per rivedere le priorità della sua esistenza e per rimetterla in discussione: c'è qualcosa che deve capire e c'è qualcosa che deve cambiare. Prenda in seria considerazione l'idea di intraprendere un percorso psicoterapeutico per farsi aiutare nella scoperta di se stessa.
(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)
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