Perdita di stimoli (depressione?) (69134)
Daniele 27 anni, 5.01.2004
Salve, mi chiamo Daniele
e sono della prov. di Venezia. La mia famiglia è composta da mia madre, mio
padre e mia sorella, più grande di me di un anno, ma io abito a Trieste dove
sto facendo un Dottorato di Ricerca in un ambito scientifico.
Appartengo ad un ceto sociale medio, non ho problemi economici, e culturalmente
direi sopra la media. Per quanto riguarda l'aspetto sentimentale, premesso che
sono omosessuale, sono single, e lo sono stato per tutta la mia vita, a parte
per un paio di brevi storie poco significative finite non per mia volontà.
Dal punto di vista delle amicizie, avevo un bel giro di persone ma pian piano
mi sono un po' staccato da tutti perché mi sono sempre sentito tradito in misura
più o meno grande.
Soffro da un po' di tempo di stati d'animo "depressivi" (in senso popolare),
ovvero ho forti sbalzi d'umore, stati d'ansia, e soffro di una insonnia molto
pesante.
Mi sono rivolto circa un paio d'anni fa ad un centro di salute mentale dove
mi hanno dato psicofarmaci e sonniferi (che continuo ancora a prendere) e mi
hanno affiancato un terapeuta, senza però che io veda risultati.
Dormo ancora molto male nonostante i sonniferi, vorrei poter fare qualcosa.
Sento la mia vita come un completo disastro: nonostante fino all'università
avessi risultati eccellenti, dall'inizio del dottorato sono andato calando,
forse neanche per colpa mia, ma l'unico appiglio che avevo è saltato; ora dal
lavoro ho solo frustrazioni, così come dalla vita affettiva e sentimentale,
che è inesistente.
Anche i rapporti con la mia famiglia sono abbastanza conflittuali, ed io sono
tormentato dal senso di colpa, dall'essere sbagliato o fare o dire sempre qualcosa
di sbagliato che comprometta la vita degli altri.
Mi sento in una prigione e non trovo la via di uscita. Ho avuto anche molti
pensieri suicidi ultimamente, e a volte ho crisi in cui perdo il controllo di
me stesso, rischiando anche di diventare violento pur essendo un "agnello" in
condizioni normali.
Mi sento quasi sempre un fallito in ogni ambito della vita, ogni granello di
sabbia diventa un macigno e sto perdendo stimolo a fare ogni cosa.
Ho bisogno di aiuto ma non saprei come fare, o meglio, so che ci sono vari tipi
di terapie ma essendo ignorante in materia non saprei da dove partire, ho già
avuto tre esperienze a mio avviso fallimentari con psicologi, vorrei un consiglio
da parte vostra, magari anche un nome di qualcuno a cui rivolgermi. Vi prego
di rispondermi, sono davvero disperato, mi sento all'inferno. Grazie di cuore,
Daniele
Non sono certo in grado di fare diagnosi per lettera, e dunque posso parlare solo delle mie impressioni provvisorie e superficiali, ma devo pur dire che mi sembra ci sia, nella sua descrizione di sé, un qualche tratto di disturbo ciclico dell'umore.
Se così fosse, la terapia richiederebbe, a fianco della parte propriamente psicoterapeutica, anche un approccio farmacologico.
L'unico consiglio serio che le posso dare è di rivolgersi ad un bravo specialista per avere un inquadramento del problema che conduca ad una diagnosi soddisfacente.
Senza una buona diagnosi le terapie sono approssimative e dunque insoddisfacenti. Tenga presente che la figura di riferimento per la diagnosi è lo psichiatra e non lo psicologo, che non può proprio farne, per legge.
Si rivolga perciò con fiducia a questo specialista, senza farsi impressionare dalla sua qualifica, che spesso impressiona impropriamente.