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Sintomi depressivi (109488)

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on . Postato in Depressione | Letto 423 volte

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Pasolini 22

Salve... come iniziare? Non so, mi sembra di dire sempre le solite.. ho il cervello che mi va in fumo, forse mai come in questo periodo mi son sentito così confuso, debole, maliconico, rammaricato per un passato non vissuto, nonostante sia stato così fortunato avendo avuto parecchie possibiltà. E' incredibile, credo, a volte penso anche al suicidio. Vabbè, certo, non è la prima volta... mi odio ancor di più in questo momento! Lei mi chiede cosa voglio?! Non so risponderla... sarà normale? No penso di no. A 22 anni (ma ormai già da molti anni) mi accorgo che mi sembra di vivere ed aver vissuto solo passivamente (spero che stia esprimendo bene ciò che provo), non ho obbiettivi, frequento un'università che non fa per me (e mi chiedo perchè insisto), mi chiedo che futuro avrò... Prima ho usato la frase: "Spero che mi stia esprimendo bene", pensondoci su volevo chiedere: Ma come farebbe uno psicologo a guarirmi? Siamo tutti uguali per voi? Ho forti dubbi... credo siamo troppo complicati e diversi tra di noi. Poi ancora un dubbio: se io non troverò le parole giuste, esatte che descrivino ciò che sento come farà a consigliarmi e a guarirmi uno psicologo? In realtà, sono sincero, sono abbastanza diffidente, ma non ce la faccio ed eccomi qui a chiederle aiuto. Non so descrivermi, sono un taciturno, parlo pochissimo. Una di queste sere, un mio amico mi fa: "stasera non hai parlato proprio, tutto bene?" ed io semplicemente me ne esco con un: "vabbè non più del solito, tutto bene" quando invece avrei dovuto dire tante cose: che mi sento inutile, che non so dar consigli, che non ho mai preso decisioni, che mi accorgo che sono andato sempre come soffia il vento, che non sono cresciuto, che non sento di avere amici, ma che sento che è tutta colpa mia, e quant'altre cose avrei voluto dire... tutte magari accompagnate con un bel pianto, una bella sfogata... Ecco, questo sono io, più o meno. Sarà, forse, che ho paura di affrontare me stesso, ma cosa fare? Mi sento soffocare, non riuscirei a dire a nessuno di questa situazione che mi porto avanti da tanti anni.. neanche in famiglia.. non voglio che si sappia, ma non so che fare in alternativa. Avevo pensato all'Asl, ma poi si verrà a sapere! Uffa proprio non ce la faccio! Il medico di famiglia? Secondo lei andare da lui senza avvisare a casa si potrebbe fare? Ma non so, non vorrei intermediari... al medico poi che gli dico? vado da lui e gli dico che mi serve uno psicologo? già, lui poi vorrà sapere i motivi e le cause della mia richiesta, ciò che farebbero anche a casa... Vabbè, che altro dire? Per adesso non so, dico semplicemente grazie per questo sfogo che spero servirà a qualcosa. Aspetto una vostra risposta se potete. Grazie.

Pasolini, considerando quello che scrivi mi sembra che sia arrivato il momento di fare qualcosa per la tua vita. Non puoi pensare di buttarla via, ora che ne sei pienamente responsabile e hai la possibilità di giocartela al meglio..... Buttare via la vita non significa soltanto suicidarsi, ma anche non avere il coraggio di essere quello che si è veramente e realizzare se stessi pienamente. Vivere passivamente, come senti di fare da tempo, significa non assumersi la responsabilità di se stessi e viaggiare dove ci porta il vento, piuttosto che dove vorremmo veramente andare. Hai ragione probabilmente quando dici che forse devi ancora crescere, ed è abbastanza normale alla tua età. E non sempre crescere è così semplice, perchè significa capire chi siamo prima di tutto e questo avviene quasi sempre attraverso crisi (crisi e cambiamento sono le due facce della stessa medaglia). Dunque Pasolini, non ti perdere d'animo e inizia a fare qualcosa per capire quali siano le tue paure e tentare di affrontarle. Tutti hanno paura, non sei solo..... ma bisogna che impari a non vergognarti di questo e a guardare in faccia i tuoi fantasmi interiori. Ovviamente l'aiuto di uno psicoterapeuta in questo potrebbe esserti molto utile, non tanto perchè ti darebbe consigli, ma perchè saprebbe come guidarti nel contorto mondo della tua (come di tutti) psiche. Nessuno psicologo considera le persone tutte uguali.... sarebbe veramente uno psicologo che non ha capito nulla! Il lavoro psicoterapeutico è altro da quello che credi, penso ti sia fatto un'idea sbagliata; in ogni caso, spero che riuscirai a trovare il modo di contattarne uno/a che fa per te, ma se non è ancora il momento, inizia a considerare di iniziare da solo a scandagliare il tuo mondo interiore e a capire di cosa hai paura e di cosa ti vergogni. E cerca il confronto con gli altri, invece di rintanarti nel tuo silenzio: è attraverso il confronto che potrai verificare che anche le altre persone hanno problemi di insicurezze e di paure e di sensi di colpa. Le persone mascherano, ma se si riesce ad entrare in contatto più intimo, si scopre che ognuno ha le sue problematiche e le sue paure da risolvere. Non tenerti tutto dentro, impara a vivere le tue emozioni in modo più immediato e ad ascoltarle: quelle non mentono mai. Puoi rivolgerti alla asl e domandare di uno psicologo, puoi chiedere ai tuoi amici o parlarne con i tuoi genitori. L'importante è che non aspetti ancora, perchè sei giovanissimo e hai tutto il tempo di scegliere per la tua vita... Per esempio se pensi di fare un'università sbagliata, sei in tempo per cambiare rotta e dirigerti verso ciò che ti piace. Ma prima, forse, devi scoprire quello che ti piace..... e per fare questo devi liberarti dai legami di dipendenza e dalle costrizioni che ti stai imponendo. Insomma, devi decidere di cercare e poi trovare la TUA strada, che è unica e personale..... e mollare la strada comune, quella dove ti porta il vento, dove non sei tu che decidi ma qualcun altro per te. Si tratta di un salto di crescita, che significa sentirsi realmente e totalmente responsabili della propria vita. Non è più come quando eri bambino, che andavi a scuola per mamma e papà: ora a scuola, se decidi di andarci, sai che lo fai per te. Non credo che tu possa più imbrogliarti su questo.

(risponde la Dott.ssa Elisabetta Corberi)

Pubblicato in data 12/02/08

 

 

 

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