Tristezza (015297)
Anonimo, 30 anni
È già la seconda volta che scrivo, senza risposta. Riprovo non
c'è due senza tre. Avrei bisogno di un parere professionale.
Ho un rapporto con un ragazzo di 33 anni da sei anni, abbastanza altalenante,
con periodi molto brutti, dovuti a dei miei problemi di depressione (superati
con un aiuto psicoterapeuto) ma comunque un rapporto molto forte.
Vorrei capire lui, ma faccio davvero fatica. È una persona molto equilibrata,
forte, intelligente, curiosa (legge tantissimo)razionale e obbiettiva (sugli
altri). Un punto di riferimento per me una persona che mi tieni coi piedi per
terra. Che mi è stata vicino mi ha supportato e mi ha sopportato. Tutto
questo senza una base di emozione. Lui proviene da una famiglia dove l'affetto
è stato ben poco visto. Padre e madre che litigano in continuazione e
che hanno smesso di amarsi penso dopo poco il matrimonio, ma vivono ancora insieme.
Gesti di affetto non sono mai esistiti. E espressioni di sentimenti tanto meno.
Per lui le emozioni e i sentimenti sono da soap opera, l'espressione delle emozioni
sono da baci perugina. E l'amore è solo una parola Ne risulta una persona
fredda distaccata da tutto, qualsiasi cosa fa per gli altri o per me e per fare
un piacere per lui è uguale o indifferente. Gli ho chiesto se ci sposavamo
in comune (ê ateo e anche io non sono molto di chiesa) mi ha detto se
ti fa piacere va bene per me è indifferente. Io ho cercato di capirlo
sempre, è fatto cosi, lo accetto cosi mi sta sempre vicino. Ma mi capita
di pensare se è normale. Quando ne parliamo lui dice che non c'è
nessun problema, il problema è per gli altri lui sta bene. Per lui tutto
è relativo (seguace dei sofisti) ha diversi loro libri. Me ne ha fatto
leggere uno anche a me. A me sembra che ci sia qualcosa che non funziona ma
lui sostiene con tutta la tranquillità del mondo che ê solo un
punto di vista.Le persone sono diverse. È irremovibile. Non c'è
verso mi sembra di scontarmi con un muro. Mi sembra una difesa.
Glielo dico ma per lui non è vero. Sono confusa e frustrata. Anche îo
sono poco sentimentale e sdolcinata son più per le cose pratiche ma cosi
mi sembra eccessivo. Almeno piango rido, per lui è tutto uguale. Ogni
tanto mi sembra di scorgere un pô di dolcezza che sparisce dopo poco.
Io gli voglio bene, ma ho paura che cosi si logora il rapporto. Un es. diversi
anni fa stavo annegando mi ha salvato lui dalle onde, dopo non mi ha mai espresso
in nessuna forma quello che ha provato, paura, tristezza, rabbia, boh chi lo
sa? Non ha fatto una piega. L'unica cosa che sa usare bene, è l'ironia
e il sarcasmo, la usa sotto ogni forma, e in ogni situazione. Lo so mi sono
dilungata, ma vorrei avere dato un quadro preciso. Vorrei un parere gentilmente.
Cara lettrice anonima, il tuo ragazzo non fa un a piega, e come tanta altra
gente ha trovato il modo per non soffrire rinunciando alla vita.
Niente emozioni, niente travagli, illusioni e aspettative disilluse, niente
di niente. Secondo me fai bene a pensar male.
L' appiattimento dei sentimenti è un estremo paragonabile all'emotività
esasperata. Quindi ambedue sospette.
In effetti l'impassibilità è una difesa che isola gli affetti.
Tale processo ha bisogno di parecchie energie per essere mantenuto, sottraendole
alla vita, ma anche ai piaceri che da essa derivano.
Sono sicuro che in fonda al suo cuore lui ti ama, ma il suo sistema difensivo
non glie lo permette. Tanto più che tutto ciò è rafforzato
dal sistema familiare in cui è vissuto.
Sorprendilo! E' l'unico modo per interrompere gli schemi di comportamento abituali.
Sorprendilo sempre, con tatto, ma continuamente. Potrebbe accorgersi che in
fondo non è così pericoloso vivere.
Un cordiale saluto
( risponde il dott. Vincenzo Di Marco )
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