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Un quadro complicato (124123)

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on . Postato in Depressione | Letto 435 volte

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Michele 33

Gentile redazione, vi scrivo per sottoporvi la mia delicata situazione, cercando di essere breve. Ho 33 anni e ricopro un posto di lavoro di alta responsabilità. Ho fatto carriera molto rapidamente, come si dice "bruciando le tappe", essendo io naturalmente dotato di intelligenza analitica. Studente modello, diplomato e laureato in una prestigiosissima facoltà di economia col massimo dei voti, in famiglia sono stato sempre considerato un enfant prodige, rappresentando sogni e speranze dei miei iperprotettivi genitori, e in azienda sono sempre stato ricoperto di onori ed onorificenze. Condivido un rapporto amoroso da molti anni con una donna splendida, ho raggiunto un livello di indipendenza economica invidiabile (io che provengo da un quartiere povero e degradato di una grande città), sono ritenuto una persona equilibrata, colta e saggia, e molti amici si rivolgono a me per avere un sostegno, vista anche la mia spiccata discrezione ed affettività. Insomma - dal di fuori - la mia vita è invidiata da molti, e io sono considerato un punto di riferimento. Triste storia, perché è solo una parte della mia personalità, e le cose sono destinate a crollare bruscamente, prima o poi. Molestato sessualmente da mio padre ripetutamente nell'infanzia (non scendo nei dettagli, ma la storia è durata lunghissimi anni), ho sviluppato una personalità doppia, quella reale e quella esteriore, che negli anni ho sempre saputo gestire, perché sentivo di incarnarle entrambe. Purtroppo la 'parte oscura' si è estrinsecata via via in modo sempre più violento, spingendomi ad azioni inconsulte e a pensieri sempre più patologici. Nell'ordine: ho cominciato con la depressione, l'ideazione paranoica e i pensieri suicidi, tutte cose che persistono (ho infatti pianificato l'evento finale, e scritto e sigillato lettere postume, che tengo sempre con me). Ancora: ho cominciato prima a desiderare, poi ad avere, rapporti omosessuali, i quali però non mi hanno mai soddisfatto, né rappresentano quello che io vorrei per me (non mi piace la sessualità tra maschi). A questo proposito credo di aver capito che forse la mia è un'ansia di sottomettere e umiliare gli altri maschi, specie se più grandi di me e molto virili (vendetta su mio padre?) e vederli soggiogati. Lo dimostra il fatto che i miei obiettivi sono persone improbabili se non impossibili: quando riesco a dominarli poi perdo completamente l'interesse per loro. Ancora: nascondo una tendenza aggressiva che ultimamente si esterna in atti di autolesionismo sempre più evidente (non so più giustificare lividi e tagli), visto che mi sento colpevole e detesto queste mie follie. In realtà credo che la mia sia un'aggressività latente, me ne accorgo dal fatto che ho un rapporto difficile con gli animali, e tendo a picchiarli e farli soffrire (dunque li evito come il diavolo). Odio la violenza, mi fa stare male, e non riesco ad accettare quella che sento, fortissima, dentro di me. Ciliegina sulla torta: mi sono legato ad un mio collega, la nostra amicizia sta prendendo toni sempre più morbosi (ovviamente soprattutto da parte mia), e questa situazione esaspera la mia tendenza suicida e gli atti autolesionistici. Lui è affascinato, ma non immagina tutto questo che c'è dietro. Tutti questi fenomeni anomali avvengono sempre più spesso. Le due vite continuano a scorrere parallele, e continuo ad avere successi e rapporti stupendi con le persone che amo, ma ho dei tremendi sensi di colpa per la mia donna, per la famiglia, per i miei cari amici, che non sospettano nulla, e comincio a comportarmi in modo troppo pericoloso per me e per gli altri, e tutto è sempre più difficile da gestire. L'ultimo evento traumatico è stato un incidente che ho fatto recentemente per aver guidato sotto effetto di benzodiazepine (che ho cominciato ad assumere autonomamente, per la prima volta un anno fa circa). Ho distrutto la macchina, mi sono fatto male seriamente alla schiena e soprattutto ho sconvolto le persone che mi stanno intorno (pur non sapendo loro la verità sulla vera causa dell'incidente, hanno comunque dovuto ammettere una mia debolezza, che hanno subito giustificato come 'malore', forse perché è comodo continuare a ritenermi infallibile). L'incidente mi ha fatto decidere di smettere con i farmaci (l'idea che avrei potuto coinvolgere qualche innocente nel mio incidente è la più recente causa della mia insonnia e inappetenza), ma il problema rimane. Mi sembra sempre più inaccettabile che questa mia parte oscura possa prendere il sopravvento, anche perché so che porterebbe all'autodistruzione e al disfacimento, oltre a causare dolore e sofferenza a moltissime persone. Prima che accada, penso che mi ucciderò. C'è qualcosa che posso fare per evitare tutto questo? Ultimamente vivo isolato, non ho contatti con nessuno, per evitare episodi spiacevoli, e oltre all'insonnia sto sperimentando angoscia profonda e lacerante sofferenza, che mi rende inappetente e follemente nervoso. Mi sto avviando al tracollo? Grazie per l'attenzione, immagino già la vostra risposta (penso sia urgente una terapia di qualche tipo); in ogni caso, non essendo la psicologia il mio campo, ho pensato di chiedere consiglio a chi ne sa più di me.

Caro Michele, come tu stesso hai compreso il quadro che ci hai esposto è molto complesso e sfaccettato anche se alla fine, i temi sono sempre gli stessi e purtroppo abbastanza importanti, in particolare il suicidio attivo e quello passivo (guidare sotto effetto di farmaci ad esempio). Io ti consiglio una terapia cognitivo-comportamentale, perchè è mirata, diretta, rapida e ti permette di acquisire abilità che poi resteranno a tua disposizione anche una volta terminate le sedute. Non so dirti di quanti incontri tu possa aver bisogno, perchè effettivamente dalla lettera mostri molti dettagli da approfondire, comunque dovresti provare giovamento con una riduzione di comportamenti autolesionistici e sadici fin dai primi mesi (3-6), con conseguente riduzione del senso di colpa e di inadeguatezza con le persone che ami.

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 08/08/08

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