Anoressia-bulimia (100458)
Anonima 17
Salve,sono una ragazza di 17 anni e da circa un anno e mezzo soffro di disturbi alimentari. Ho iniziato un anno fà a ridurre le quantità di cibo,a mangiare di meno. Dopo mesi ho iniziato a stare 5 giorni a dieta (mangiando tutto ad eccezione del pane, pasta e dolci) e 3 giorni in cui mangiavo ciò che volevo, qualsiasi cosa. Avanti col tempo a iniziato a modificare i 5 giorni di dieta in 5 giorni di digiuno, mangiando solo yougurt magro e 1 frutto..Nei giorni di digiuno ero triste nervosa, quando poi mangiavo ero più forte ma piena di sensi di colpa!
Ero magrissima, pesavo 45 kg e sono alta1.65, e non me nè rendevo conto di esser magra! Mi vedevo grassa con difetti. Adesso sono finita in un brutto periodo, trascorro settimane intere di abbuffamenti, ingozzamenti e mangiate continue non riuscendo a fermarmi, mangianto tutto il giorno qualsiasi cosa, anche cose che non mi piacciono..poi piango perchè mi rendo conto delle scemate che faccio e dopo litigate con mia mamma (che cerca di aiutarmi) e sensi di colpa, perchè so che non va bene così decido di mettermi a dieta! Digiunando per una settimana! Poi rinizio a mangiare ad abbuffarmi, piango stò male, non mi và di uscire e di vedere gente, mi vergogno del mio fisico, cerco di mascherarlo..e ricomincio a digiunare...e poi è sempre la stessa storia...Non so come fare voglio venirne fuori, ma come?
Sono stufa, depressa, piango sempre e ho bisogno di aiuto. Spesso mangio per nervosismo, noia o per il semplice gusto ...ma sono stufa voglio venirne fuori, non posso continuare a star male. Mi rifiuto di farmi visitare da uno psicologo ho troppa vergogna e poi sono troppo riservata e timorosa. Potete aiutarmi voi? Grazie in anticipo.
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Carissima, quando si inizia a litigare col cibo come stai facendo tu da un anno e mezzo, significa che c'è qualche disagio dentro di te, nella tua psiche, nel tuo intimo, nella percezione che hai di te stessa. C'è una gran fame di vita probabilmente, ma anche una gran rigidità e un bisogno estremo di controllo.....sembra che tu non sappia deciderti a vivere interamente quello che sei e cerchi di mettere un freno ai tuoi impulsi. Lo dici tu stessa che ti vergogni, e io credo che tu ti vergogni (ovviamente ingiustamente) di qualcosa che ti appartiene, di alcuni aspetti di te stessa che cerchi di rifiutare.
Ma la strada per smettere di litigare con il cibo passa invece proprio attraverso la capacità di fermarsi un attimo e dare ascolto a quello che si sta vivendo dentro se stessi, emozioni, sentimenti, paure spesso; dare ascolto e confrontarcisi....non rifiutare. Hai bisogno di una mano, ed è veramente strano che tu ti vergogni di parlare dei tuoi problemi con uno psicologo. Io faccio questo lavoro da molti anni e ho visto tante persone che, come te, soffrivano di disturbi alimentari. E il mio desiderio più grande, oltre che lo scopo della mia vita, è quello di poter dare una mano a queste persone e con loro fare un pezzetto di strada insieme nei meandri dell'inconscio, che sono intricati ma molto affascinanti. I problemi che hai tu sono anche di molte altre persone, e le difficoltà interiori sono di ognuno di noi, soprattutto delle persone che si fanno qualche domanda nella vita o che cercano di cambiare.
Gli imbecilli, per intenderci, è difficile che abbiano problemi di questo tipo e di altra natura. Perciò, metti da parte la vergogna che non ha proprio senso, e affronta le tue problematiche con l'aiuto di uno psicoterapeuta. Parlane con mamma e fatti aiutare a trovare una persona che ti possa accompagnare in questo viaggio alla scoperta di te stessa. Vedrai che non solo smetterai subito di vergognarti, ma ti piacerà anche....e risolverai i tuoi problemi.
(risponde la dott.ssa Elisabetta Corberi)
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