Anoressia e Bulimia (1105)
Denis DV (11.5)
Innanzitutto vorrei complimentarmi per il sito di Psicoline, che ho immediatamente votato al premio www.
Vorrei porre alla Vostra attenzione questa storia.
La mia ragazza (da quasi quattro anni) soffre da circa 9 anni di anoressia nervosa.
Dopo molti ricoveri tra ospedali e cliniche, l'anno scorso, probabilmente a causa della paura di morire presa durante una grave crisi, ha deciso di segure la linea proposta dallo psicologo del centro da cui è seguita.
Da quì l'aumeno del peso, e un periodo di circa quattro mesi in cui stava bene.
Circa un mese fà aveva cominciato anche a prendere psicofarmaci per aiutarla in questo suo processo di guarigione.
Ora invece ha cominciato a dire che lei non può e non deve stare bene.
Ha ricominciato a restringere l'alimentazione perchè dice che così dà risultati migliori al lavoro, ma sopratutto ha cominciato a procurarsi bruciature di sigaretta sul braccio, e a prendere 40 gocce di Lexotan in una volta sola, oltre a minacciare di andarsene di casa.
Dice che questo è l'unico sistema perchè la gente che le stà vicino la ascolti e capisca che queste cose lei è capace di farle, e quindi si ritiene forte e decisa.
Il fatto è che noi tutti siamo sempre pronti quando lei ha bisogno, e queste cose non le ritengo certo necessarie, ma lei dice che quando si trova da sola non riesce a fare di meno di bruciarsi.
Telefona per ore alle sue amiche, per combattere i momenti in cui è sola, per non parlare dello psicologo che la segue a cui si è affezzionata in modo quasi morboso.
Lui mi consiglia di non dare corda alle cose che lei fà, non prendermela e far finta di niente in modo che lei capisca che questo non serve a niente e tantomeno ad attirare l'attenzione.
Certo che è difficile vedere un braccio pieno di bruciature e rimanere impassibili.
Voi cosa ne pensate di tutto questo, come devo comportarmi ?
Grazie
L’anoressia è un disturbo del comportamento alimentare e ci sono diversi approcci per affrontare questo tipo di patologia, da quello cognitivo-comportamentale a quello ad orientamento psicoanalitico. Nella sua lettera non è specificato quale tipo di psicoterapia sta seguendo la sua ragazza.
In ogni caso da parte sua può solo cercare di convincerla a continuare la psicoterapia con più assiduità e convinzione, tenendo presente che questo tipo di patologia prevede tempi lunghi di risoluzione ed è quindi necessario essere particolarmente pazienti.
Certamente il quadro che ci descrive sembra mostrare molti punti controversi che andrebbero maggiormente approfonditi poichè la sintomatologia che ci descrive potrebbe far riferimento a diverse forme morbose e quindi a diverse diagnosi e quindi, ancora, a diversi tipi di trattamento. Ma prendendo per buona la diagnosi già fatta, e cioè quella di anoressia, il consiglio che le è stato dato sembra essere il migliore, anche se applicarlo richiede poi tanta, ma tanta pazienza ... che non sempre è disponibile.
Comunque perseveri nello sforzo e attenda con fiducia i risultati.