Pubblicità

Bulimia (103779)

0
condivisioni

on . Postato in Disturbi alimentari | Letto 578 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Renata 34

Salve. Ho iniziato le prime abuffate e vomiti quando avevo circa 19 anni. Addesso ne ho 34 ho una figlia di 11 anni e sono stanca di questo. Vomito quasi tutte le sere dopo cena per il senso della colpa di aver mangiato di più di quello che mi serviva. Se poi mi capita di essere sola per il weekend o un paio di giorni ancora peggio. Il fatto di sentirmi sola mi fa mangiare e vomitare anche 7-8 volte al giorno..finchè non si presentano le traccie di sangue che mi spaventano un'po e allora mi calmo. Il fatto è che mi rendo conto di quanto possa essere assurdo per qualcuno che non ha questi problemi, ma purtroppo è più forte di me.. non c'è l'ha faccio resistere..è come se qualcuno ti spingesse a farlo..ho provato una volta dire qualcosa alla mia mamma, qualche anno fa, ma non me la presa sul serio e da allora nessuno è al corrente tranne la mia amica che purtroppo vedo poco. Vorrei non sentire più il desiderio di mangiare qualsiasi cosa pur di riempire il vuoto dentro. Volevo chiedere quali sono le conseguenze per la salute fisica. Grazie!

Cara Renata, le conseguenze fisiche possono essere diverse, dai denti il cui smalto viene intaccato dagli acidi dello stomaco e oltre ad annerirsi si indeboliscono, all'esofago che col continuo passaggio degli acidi si ipuò infiammare, alla perdita dei capelli o indebolimento. Ma ovviamente le conseguenze dipendono molto dalla "tempra" della persona e non sono sempre le stesse. Più che guardare alle conseguenze fisiche, la inviterei a prendere in considerazione l'idea di curarsi da questo disturbo la cui origine è psichica: perchè in tutti questi anni non ha mai pensato di intraprendere un lavoro di psicoterapia? E perchè non pensarci ora? Lei è una persona ancora giovane e credo abbia il dovere di occuparsi di se stessa un po' più seriamente di quanto stia facendo.....Ha una figlia cui deve dare un buon esempio e alla quale deve insegnare ad amarsi. Come può farlo se lei stessa non riesce a fare questo passo? La invito ad intraprendere un lavoro su di sé e cercare le cause di questo suo rifiuto e di questo rapporto conflittuale che ha con se stessa. E' solo andando alla radice delle sue problematiche psichiche che potrà riuscire a recuperare un rapporto sereno con il cibo, con se stessa e con la vita.

(risponde la dott.ssa Elisabbetta Corberi)

Pubblicità
Vuoi conoscere i libri che parlano di bulimia per saperne di più?
Cercali su Psiconline® Professional Store

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

informarsi sul web, quando si ha un problema psicologico

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

La vecchiaia

Il passaggio dalla mid-life alla vecchiaia è al giorno d’oggi più sfumato e graduale che nel passato, a causa dell’aumento della durata media della vita, del pr...

Catatonia

La prima descrizione della catatonia risale al 1874, quando lo psichiatra tedesco Karl Kahlbaum, nella sua monografia dal titolo Die Katatonie oder das Spannung...

Narcoanalisi (o narcoterapia)

Detta anche narcoterapia, è una tecnica diagnostica e terapeutica, utilizzata in psichiatria, che consiste nella somministrazione lenta e continua, per via endo...

News Letters

0
condivisioni