Fame compulsiva (009232)
Michela, 28 anni
Salve,
il mio problema è che sto scaricando le insoddisfazioni che ho nel mio
cuore sul cibo e non essendo magra di natura e avendo anche problemi ginecologici
che mi portano ad assumere 2 pillole, sto ingrassando a vista d'occhio, tanto
che adesso me lo
fanno notare anche al lavoro.
Ho sempre convissuto con il problema dei chili e purtroppo dovevo stare a dieta
ferrea per avere una linea normale (sono alta 1,62 ed ho sempre pesato 63/65
kili, mentre con le diete arrivavo a 59/60). Alternavo quindi periodi di abbuffate(
senza vomito), a periodi di controllo durante l'adolescenza, poi ho cominciato
ad alimentarmi in modo più sano e a dimagrire anche facendo una vita
normale (ma fatta di controllo). Capita però spesso che questo lasciarmi
andare e mangiare ogni cosa, dolce e salata, che abbia fame o no, è come
se fosse un modo per premiarmi delle sofferenze e l'unico piacere che posso
procurami.
Non mi consolo ne' con lo shopping , ne' con le uscite. In questo periodo mi
sento insoddisfatta e meno propensa a curarmi, non sono fidanzata, non mi piace
nessuno, esco da brutte storie e non voglio soffrire, non sto conoscendo gente
nuova, lavoro tanto e quando esco frequento sempre le stesse persone anche se
vivendo in una città nuova le conoscenze dovrebbero allargarsi.
Sono simpatica e solare, non sono timida, ma credo che essendo così robusta
(peso 69 kili) nessun ragazzo si avvicinerà a me. Il lavoro lo faccio
perchè devo, ma non mi entusiasma, la vita è difficile, non ho
altri affetti come la famiglia o un ragazzo e spesso quello che metto in bocca
mi serve per provare un po' di gusto ad andare avanti.
invece di lamentarmi ed essere depressa spesso sono iperattiva e do un'impressione
(che poi è il mio stato interiore) di pace col mondo, al lavoro alle
mie colleghe dico che frequento un ragazzo perchè mi vergogno a dire
che sono sola e non vorrei che loro mi cercassero l'uomo ad ogni costo. Grazie
se potete darmi qualche consiglio e aiuto siete molto utili.
Cara Michela, le sue abbuffate
senza motivo possono servirle come gratificazione per altre mancanze che
l'affliggono, ma sono al contempo delle punizioni che lei infligge a se stessa.
Lei sa che mangiando ingrassa e questo non la farà sentire bene. Considerando
che è una vita che sta attenta all'alimentazione potrebbe vivere il mangiare
come una ribellione, un contravvenire alle regole. Questo probabilmente è
l'unico sgarro che lei permette a se stessa? Per il resto "deve" far
vedere a tutti che sta bene e non ci sono problemi.
Altra autopunizione, nessuno mai potrà comprenderla per quella che è.
E' paradossale perchè lei con il mangiare si premia dalle sofferenza,
come scrive, ma infliggendosi altre sofferenze. Sarebbe importante se lei aiutasse
realmente se stessa chiedendo un sostegno a qualcuno che l'aiuti a comprendere
qual'è il meccanismo profondo che la spinge a fare ciò che in
realtà non vorrebbe. Un saluto
( risponde la dott.ssa Anna Maria Casale )
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