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Allattamento a richiesta (079823)

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Giovanna, 45 anni

Ho lavorato in un asilo nido per 24 anni (cioè fino a due anni fà) ed ho conosciuto le teorie delle diverse scuole di pensiero in auge un giorno e obsolete quello successivo.
Sull'allattamento al seno tuttavia credo che ormai siano tutti daccordo, ma anche in questo caso esistono due scuole di pensiero:
-allattamento "a orari fissi" cioè quello che orienta e induce il bimbo sin dai primi mesi a nutrirsi (e di conseguenza a riposarsi) rispetto ritmi precisi (ancorchè elastici). So che è funzionale all'organizzazione domestica, agli equilibri della mamma, della famiglia ed eventualmente dell'inserimento all'asilo del bimbo. So (l'esperienza mi insegna) che in questo modo il bambino impara a distinguere la fame da altre necessità (coccole, attenzione, consolazione...sì perchè l'allattamento a richiesta spesso è un rituale che dura solo qualche minuto, ma si ripete frequentemente sì da non consentirci di capire a quali suoi bisogni assolve in quel momento la suzione, soprattutto se il piccolo non utilizza il famoso ciuccio che è regolarmente sostituito dal seno materno).
-allattamento "a richiesta", teoria molto di moda di questi tempi: quando il bambino lo chiede: fuori la tetta! Ovunque ci si trovi. Naturalmente trattandosi di bambini che "chiedono" frequentemente, le mamme ovunque si trovino si sentono autorizzate a far contento il loro piccolo, che forse non ha davvero fame,ma sa benissimo che nessuno, tantomeno la mamma saprebbe resistere alla tentazione di farlo tacere, visto che basta così poco!
So che il vantaggio di questo approccio è quello di aumentare la durata dell'allattamento perchè il seno più è stimolato e più produce latte.
So anche che le mamme sottoposte ad allattamento anarchico, soffrono di questi malesseri da stanchezza che possono far perdere il latte per stress e spesso a noi educatrici chiedono di essere aiutate a riportare i loro figli al rispetto di ritmi più umani.
Pro e contro per entrambe le teorie.
Spesso l'allattamento al seno (grandemente riconosciuto ormai da tutti) è confuso con l'allattamento a richiesta, sostenuto invece da pochi pediatri che sulla scia del Dott. Spoock pensano che si debba lasciare il bambino libero di fare, chè tanto prima o poi troverà i suoi equilibri...
Gradirei una risposta da parte di qualche esperto sull'argomento.
Colgo l'occasione per porgere alla redazione tutta i più sentiti auguri per queste feste e rimango in attesa di un Vostro parere.
Giovanna.

Credo abbia ragione nell'affermare che spesso esistono teorie che cambiano come cambiano le mode: ogni teoria in fondo sostiene un punto di vista specifico delle questioni educative, che poi viene supportato dalle conoscenze scientifiche. Basta poco per cambiare tutto.
Personalmente credo anche che l'esperienza che si matura in un campo specifico, sia da seguire prima della teoria e prima ancora di fare delle scelte in un verso o nell'altro.
Da un punto di vista psicologico non ci sono poi controindicazioni gravi nello sviluppo del bambino, va bene un metodo ma anche l'altro, tanto più che quello che conta veramente è l'atteggiamento di fondo nei confronti del bambino.
Credere alla propria intuizione di mamma, alla propria capacità di attenzione e di cura, a volte è la soluzione più semplice a tutti i quesiti.

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