Alzheimer (053247)
Angela 47 anni, 7.11.2002
Breve quadro generale:
PADRE anni 84 affetto da Alzeimer, ormai da tempo, conclamato, oltre che da
una serie di altre patologie, alcune piuttosto serie, altre tipiche dell'età,
autosufficiente, ma totalmente dipendente dalla moglie.
MADRE anni 79 cardiopatica, con seri problemi di vista, ansiosa, ma, almeno
per ora, totalmente autonoma IO, figlia unica, con marito, due figli di 5 e
10 anni, e lavoro fuori casa.
Il problema credo sia evidente già dal quadro generale: ciò che non ho detto
(ma forse è superfluo) e che vorrei poter aiutare i miei genitori.
La malattia di mio padre, che ne ha cambiato radicalmente il carattere, lo porta
ad atteggiamenti verbalmente molto aggressivi che trascendono in violenza fisica
quando i dolori alle articolazioni gli consentono di muoversi con una certa
velocità. Mia madre, secondo me, comunque, poco matura per affrontare un tale
problema, non riesce ad accettare la malattia del marito e ne subisce gli attacchi
come se provenissero da una persona sana, quindi intenzionalmente cattiva.
Vorrei riuscire a convincere i miei a trasferirsi a casa mia (in una dependance
provvista di tutti i comfort e indipendente) visto che abito a circa 20 km da
casa loro, fuori città, per poterli accudire e...controllare al meglio.
Premetto che ogni estate si trasferiscono da me per almeno tre mesi e che in
casa c'è sempre qualcuno e che, quindi, non resterebbero mai soli. Il vero,
conseguente problema è costituito però dalle ripercussioni negative che la situazione
sta avendo sui miei figli che sono cresciuti in un quasi idilliaco ambiente
di serenità ed amore fra i genitori.
Sono troppo piccoli per capire appieno le mie spiegazioni e gli inviti alla
pazienza, ma subiscono e assorbono le conseguenze delle reazioni violente del
nonno, reagendo con rabbia e temo che le scene cui spesso assistono possano
in qualche modo influenzare i loro rapporti futuri (premetto che cinque mesi
fa è deceduta, in casa, mia suocera dopo 6 anni passati interamente a letto,
non autosufficiente, a bisognosa di cure giorno e notte.
Ho faticato parecchio per fare superare lo choc ai bambini).
Sono molto preoccupata per la situazione e combattuta fra il desiderio di essere
attivamente presente nella vita dei miei e il dovere di pensare all'integrità
ed alla serenità dello sviluppo psicologico dei bambini. Forse mi sono dilungata
un po' troppo e me ne scuso, se non altro mi è servito come sfogo, ma se potessi
avere qualche "consiglio esperto" Ve ne sarei profondamente grata.
Lei gentile
signora ha sollevato molti problemi nello stesso tempo. Quello centrale credo
sia: come possa agire nel vissuto dei bambini le reazioni violente del nonno.
Credo non si possa fare un discorso univoco per tutti.
I bambini già conoscono
la realtà dei nonni, visto che vivono presso da voi per almeno tre mesi.
Quel che conta è come vengono filtrate da voi genitori le reazioni del nonno,
non quel che vedono, ciò vale anche per films e quant'altro in TV. E' ovvio
non esistesse la violenza...sarebbe tutto meglio