Ansie in età infantile (53048)
Sono il padre di Nadia che da circa 3 mesi soffre di ansie, il disturbo si manifestava
all'inizio con una cadenza di 3/4 volte al giorno ed era accompagnato da pianto,
ora c'è un lieve miglioramento 2/3 volte al giorno e il pianto è
raro. Il disturbo è caratterizzato dalla paura della morte per sè
ma soprattutto per i suoi genitori. Abbiamo provato a tranquillizzarla in tutti
i modi speigandole che siamo ancora giovani (40 anni io e 37 la mamma)e non
abbiamo malattie, ma non ne veniamo a capo.
Da una visita specialistica, oltre ad un farmaco a base di erbe somministrato
per 15 giorni, non abbiamo ricevuto altro neanche un minimo di spiegazione alle
nostre domande e cioé:
E' una situazione legata all'età?
C'è da preoccuparsi che possa degenerare in depressione?
Noi genitori come dobbiamo comportarci, forse esageriamo con le premure?
Per favore rispondetemi.
Gentile papà,
Le osservazioni di diversi studiosi sostengono che le difficoltà psicologiche
sembrano manifestarsi con maggiore frequenza in certe fasce di età e
cioè tra i 4 ed i 7 anni; tra i 9 e gli 11 anni e tra i 14 ed i 16 anni.
Dal suo breve scritto è difficile determinare esattamente il problema,
in quanto spesso questo tipo di timori si accompagnano generalmente ad altri
"sintomi", come la difficoltà ad allontanarsi dai genitori
o comunque dalle figure d'attaccamento oppure semplicemente da casa; a volte
si presenta una riluttanza o un vero rifiuto ad andare a letto senza essere
accompagnati; frequenti incubi connessi con il tema della separazione, lamentele
circa disturbi fisici nei giorni in cui dovrebbe recarsi a scuola; scoppi di
collera o di pianto in caso di separazione reale o anche soltanto paventata
dalle figure di attaccamento; continue richieste ai genitori di non essere lasciati
soli; evitamento sociale, tristezza, diffilcoltà di concentrazione quando
non è presente la principale figura di attaccamento. Vista l'intensità
del problema la situazione andrebbe affrontata con uno specialista in psicoterapia
infantile, preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportametale, in quanto
appare più adeguato per i problemi di fobia ed ansia. Sicuramente, però,
un farmaco, considerata anche l'età della bambina, non mi sembra molto
indicato, anche perchè non credo modificherà in alcun modo il
problema. Inoltre, in questi casi le rassicurazioni non hanno alcuna incidenza,
ma sarebbe necessario, intanto determinare prima accuramente il tipo di problema
( che però vista l'intensità appare una situazione fobica ) e
quindi seguire in accordo con un esperto psicoterapeuta un adeguato trattamento
che coinvolgerà genitori e bambina. A presto.