Bambino insicuro? (006700)
Carla,36 anni
Sono madre di un bambino
di 10 anni, sono separata da 6 anni e vivo da sola con mio figlio. I rapporti
tra padre e figlio sono stati inesistenti fino a 3 anni fà, in quest'ultimo
anno si sono rafforzati notevolmente anche se il bambino giudica il padre un
egoista ed un prepotente. Io sembro essere l'unico pilastro della sua vita.
Il bambino è molto bravo a scuola, poco incline al litigio, predilige
il lavoro individuale,stà iniziando adesso ad accettare giochi dove c'è
un pò di scontro fisico, ma solo con alcuni elementi da lui ritenuti
intimi,(il bambino nei primi anni di vita ha assistito a liti tra me e il padre
che finivano con botte, ho la certezza che ricorda ancora quegli avvenimenti
anche se io cerco sempre di sdrammatizzare quando lui ne parla), sta male dove
c'è troppa confusione con urla e schiamazzi.
Difficilmente passa alle mani (solo se portato all'esasperazione) ma quando
succede è incontrollabile,di norma calmo e riflessivo, esegue tutto ciò
che gli dico senza problemi e raramente cerca di contraddirmi o contrastarmi,
non chiede quasi mai nulla, sembra che tutto gli vada bene, sembra quasi che
non voglia disturbare nessuno. Nel gioco con i coetanei segue quasi sempre i
desideri degli altri per poi lamentarsi con me del comportamento dei suoi amici
che pensano solo a stessi, oppure per soffrirne in silenzio. La mia autorità
è ben riconosciuta e accettata mentre quella degli altri adulti no, anche
se viene accetata in quanto regola. non trasgredisce quasi mai le regole. Di
fronte a ingiustizie subite soppratutto da parte degli adulti a scatti irosi
e senza controllo si calma da solo allontanandosi dall'adulto.
Fisicamente molto più grande della norma poco incline al movimento in
genere. Predilige giocare al computer, guarda poca tv ma gli piace il cinema,
legge tutti i giorni, l'utilizzo dei giocattoli e quasi inesistente e comunque
solo su proposta di un terzo. giudica con occhi da adulto anche ciò che
riguarda i bambini e se stesso, non ama sbagliare, solo nel campo scolastico
e nel computer sembra sentirsi sicuro delle sue potenzialità, mentre
nello sport e nel gioco si mette in disparte. non è obeso ma è
sovrappeso e ne è consapevole è alto 1,55 e pesa 52 kg.
Ha fatto nuoto da quando aveva 3 mesi con ottimi risultati ma a lui non sembra
interessargli, anzi cerca sempre di mettersi per ultimo anche quando sa di essere
il più veloce. Non ama essere al centro dell'attenzione, non è
presente in lui nessuna forma di competizione (penso di averlo sempre spino
a non essere competitivo, ma così mi sembra eccessivo), si arrende facilmente
al primo tentativo, non dice bugie, racconta anche quando fa qualcosa di sbagliato
e cerca di punirsi.
Chiede spesso scusa anche quando non è lui il colpevole: è molto
duro con se stesso e anche nel giudicare gli altri. Allontana e cataloga i bambini
da lui ritenuti cattivi. E' molto responsabile. E' molto sensibile sia con gli
animali che con gli uomini,difende i più deboli e soffre per i malati
arrivando anche a piangere per un compagno diabetico.Qualche volta capita che
si senta triste senza motivo e che abbia voglia di piangere. Spesso parla di
morte e ne ha una grande paura per me e per se stesso. Ama la solitudine e non
sembra soffrirne, ama stare a casa. Con me è protetivo, e si preoccupa
della mia vita sociale e della mia salute. Parlo molto con lui e gli spiego
sempre tutto, non mi lamento mai, anche quando stò male non lo do a vedere
per non preoccuparlo,sono sana e lavoro la mattina, sono rigida nei miei insegnamenti
ma cerco di assecondarlo nelle sue volontà se non in contrasto con i
miei principi, pretendo da lui un comportamento coerente e adulto (probabilmente
sbagliando).
Un tempo pensavo fosse un bambino insicuro ora non riesco a capire se è
solo consapevole dei suoi limiti. Non so se forzarlo a confrontarsi. Mi domando
se sia normale che un bambino scarti il gioco di gruppo e che prediliga i rapporti
con un numero ridotto di bambini o addiritura da solo, o è indice di
una sofferenza.
La sua lunga descrizione degli aspetti principali della personalità e
delle caratteristiche relazionali, lasciano capire che osserva e analizza suo
figlio con molta attenzione. Si pone anche molte domande alle quali, in realtà,
risponde da sola. Anche quando capisce che qualche atteggiamento può
essere errato, sembra esserne abbastanza consapevole.
Ritengo perciò che le problematiche educative principali le affronta
con un atteggiamento abbastanza corretto, che è poi sempre quello di
osservare, ascoltare, rispondere senza anticipare troppo la risposta, ma cercare
insieme.
Suo figlio sembra apparire, in alcuni momenti, insicuro, forse perchè
ha sviluppato una sensibilità spiccata, forse perchè - come riferisce-
ha assistito a scene di violenza tra i genitori, forse perchè sta portando
con sé un fardello di sofferenza.
In ogni caso, può aiutarlo nello sviluppo emotivo stimolandolo (senza
spingerlo troppo, quando ne ha voglia) a parlare di sé e di quello che
sta vivendo. E' comunque giusto che si confronti anche con la figura paterna,
cercando di instaurare con lui un rapporto più profondo.
( risponde il dott. Renato Vignati )
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