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Luca, 5anni (16.4.2002)

Sono il papà di un bambino di 5 anni. Da quando è nata la sorellina (2 anni) Luca ha iniziato ad avere un comportamento da bambino viziato. Effettivamente nei primi anni di vita lo abbiamo "coccolato" forse troppo. Tutte le attenzioni erano per Luca, tutti (genitori e nonni) avevano occhi solo per lui, ogni minuto della sua vita era scandito da coccole e giochi. Sinceramente dopo la nascita della sorella abbiamo cercato di non "dimenticarlo": abbiamo continuato a giocare, a parlare e a essere sempre vicino a Luca. Purtroppo non siamo riusciti a fargli passare quell'atteggiamento di ribellione e sfida che caratterizza ogni giornata. Abbiamo cercato di essere severi, imponendo delle regole, ma sembra che non abbiamo ottenuto nessun risultato. Luca non riesce a stare da solo, ogni gioco deve essere "controllato" da me, dalla mamma o da uno dei nonni. Non riesce a non "tormentare" la sorella, anche se la cerca ogni qualvolta non ci sia. Luca è molto tranquillo quando è dai nonni paterni. Con mia moglie ci stiamo chiedendo dove stiamo sbagliando. La nostra situazione familiare non è tranquillissima. Dopo la nascita della bambina di 2 anni sono successi alcuni eventi: è stata diagnosticata a Luca una forma asintomatica di Epilessia (per la quale è in cura), ho cambiato lavoro con conseguente cambio di orari. Mia moglie non lavora. Abbiamo passato dei momenti difficili, non riusciamo ad avere tempo per parlare, per trascorrere momenti di intimità. La sensazione che ho è che non riesco a "condurre" le cose come vorrei e come gli altri vorrebbero che facessi. Sicuramente la colpa del comportamento di Luca dipende da me e da mia moglie. Non riesco a trovare, però, una soluzione. Grazie anche solo per aver letto la mia mail. Cordialmente, Federico

 

Gentile papà di Luca, da quanto mi scrive la sensazione più immediata e una richiesta d'aiuto per la vostra coppia. La mancanza di tranquillità nell'ambiente familiare può creare delle situazioni difficili per i figli, rendendo a volte i comportamenti di questi ultimi "reattivi". Sarebbe necessario condurre un' analisi accurata dei comportamenti di Luca per poter utilizzare strategie educative adeguate alla modificazione dei comportamenti problematici. Bisogna, però, porre attenzione al fatto che spesso di fronte a bambini che manifestano simili comportamenti vi è la tendenza degli adulti ad utilizzare frequentemente le punizioni, i rimproveri e gli appellativi negativi come "sei cattivo, sei una peste, non ne fai una buona ecc.", facendo scomparire quasi del tutto l'attenzione al positivo, che comunque è presente nel bambino. Questo comportamento degli adulti genera un peggioramento nel rapporto con il figlio ed un aumento dei comportamenti negativi. Infatti, i bambini tendono velocemente ad adeguarsi all'immagine che noi gli rimandiamo con le nostre parole e i nostri atteggiamenti. A presto.

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