Disagio scolastico (145514)
Claudia, 9
Gentile Dottore,
la bambina frequenta la quarta elementare e sta con i compagni della classe dall'asilo nelle stessa scuola, quest'anno in particolare non riesce a ribellarsi ad una compagna assai invadente e prepotente che le fa dispetti cattivi e materiali, per esempio: cianghette a farla cadere, parolacce, spinte ect. Naturalmenbte di nascosto alle insegnanti. La tizia coetanea ogni volta nega anzi a sua volta accusa mia figlia e le da la colpa. Ho provato varie volte a farlo presente agli insegnanti anche perchè alcune volte le vengono vere e proprie crisi di nervi e si rifiuta di andare a scuola.
Effettivamente ho constatato anche all'esterno (feste di compleanno e altro..) che la tizia fa del tutto per escluderla dal gruppo e la isola infatti mia figlia lamenta che in classe si intromette in tutti i rapporti che prova a costruire con le compagne alunne di classe mettendola sempre in cattiva luce e disparte.
Lei ci sta veramente male e sono molto arrabbiata perchè non si difende dice di temere molto il giudizio delle maestre temendo di essere rimproverata e non creduta anche se incitatata da me a vendicarsi se necessario con le stesse armi purchè reagisca a questa siutazione di suddidanza e sottomissione dove è diventata soggetto di angherie.
Non so più come aiutarla a ribellarsi ed avere più fiducia in se stessa.
Gentile Signora,
mi sembra che sua figlia sia evidentemente vittima di bullismo. Non credo sia opportuno sgridarla se non riesce a difendersi perchè contribuisce a minare la sua autostima già parecchio compromessa; sicuramente sua figlia soffre per non riuscire a difendersi da sola.
Se a scuola c'è una psicologa, sarebbe bene fare delle attività in classe attraverso cui elaborare questi vissuti violenti, non solo utili a chi è vittima di bullismo ma anche a chi li mette in atto.
Segnalare e coinvolgere maestre e insegnanti è importante e se non riuscisse in questo intento, si rivolga alla psicologa del territorio. E' compito dell'adulto tutelare i bambini.
Un saluto.
(Risponde la Dott.ssa Di Febbo Mariavittoria)
Pubblicato in data 21/06/2012