Giochi e comportamenti con gli altri bambini (50976)
Moy, 35 anni,27.06.02
Il mio bambino di 3 anni frequenta il nido e finora tutto andava bene. La sua maestra pero' mi ha detto che ultimamente l'attaccamento di mio figlio ai suoi animaletti di plastica sta degenerando. Mi spiego: Hisham (mio figlio appunto) ha una vera e propria passione per leoni , tigri, cavalli e una miriade di altri animaletti di plastica con cui condivide la maggior parte del suo tempo-gioco. Inventa storie, immagina salvataggi, lotte, dialoghi fra di loro e si identifica molto con loro. Il problema che e' sorto e' che lui chiama anche noi con nomi di animali visti nei cartoni animati (io sono Sarabi , una leonessa, suo padre e' Mofasa), non gioca con altri giochi e la sua maestra mi ha detto che passa il tempo solo con loro , interagendo troppo poco con altri bambini. Secondo lei a 3 anni dovrebbe gia' avvertire l'esigenza del gioco collettivo cosa che invece lui non fa. Afferma inoltre che ha dei comportamenti che andrebbero corretti, come per esempio giocare a farsi la "tana", lavarsi le "zampe" invece dei piedi etc. Ora, i miei dubbi sono questi: 1. sospetto che mio figlio non giochi con gli altri perche' come lui spesso mi dice , all'asilo si annoia. Infatti bambini della sua eta' non ce ne sono piu' molti al nido e , tempo fa una psicologa nostra amica disse che Hisham ha una intelligenza superiore alla media e quindi posso pensare che forse desidera stare con bambini piu' grandi e, non trovandone all'asilo, abbia visto in questa intenso gioco con gli animali un modo per comunicare con "qualcuno" e divertirsi 2.a casa ho provato a stimolarlo con altre attivita' e risponde benissimo, entusiasmandosi anche con attivita' semplici come una paletta, un secchiello e un po' di sabbia, o con cose piu' complicate come formare i nomi con le lettere magnetiche e dimenticandosi totalmente degli animaletti. Quindi non mi sembra un bambino passivo. E' forse una reazione alla mancanza di stimoli il suo comportamento all'asilo? 3. Con i suoi coetanei, fuori dall'asilo, ha in realta' un comportamento aggressivo, dominante. Cosa che invece non fa con bambini piu' grandi, seguendoli nei giochi e reagendo equilibratamente. Secondo voi che devo fare? togliergli i suoi animali? Convincerlo piano piano col ragionamento che lui e' un bambino e che quello e' solo un gioco? ignorare questa sua identificazione col mondo degli animali perche' tanto passera' (del resto le bambine non passano ore intere a cambiare vestitini ai bambolotte fingendosi delle mamme?) Vi chiedo un parere grazie.
Gentile sig.ra Moy, è abbastanza frequente che i bambini di tre anni tendano ad avere interessi che sembrano esclusivi per alcuni giochi, è però importante essere attenti che questi interessi non interferiscano con la necessità di socializzazione e di giocare inseme ai coetanei. Sarebbe utile non assecondarlo eccessivamente nell'utilizzare nella realtà quotidiana nomi tratti dai cartoni, così come pretendere che vengano utilizzati i termini corretti per indicare le azioni quotidiane (come lavarsi ed altro) o le parti del corpo. Nel nostro mondo tecnologico ed invaso dai mass-media i bambini hanno la necessità di essere aiutati a mantenere distinti il piano della realtà da quello della fantasia, così come a distinguere i momenti dedicati al gioco da quelli dedicati ad altre attività. Sicuramente, come lei ha sottolineato può essere presente un fattore di "noia" per la mancanza di coetanei ed è quindi fondamentale permettere ai bambini il confronto e il gioco tra pari. Riguardo alla presenza di comportamenti aggressivi con i coetanei, questi sono abbastanza frequenti fra i bambini di tre anni, che essendo ancora in una fase di egocentrismo, mal si adattano a subire le normali frustrazioni generate nel rapporto e nel gioco con gli altri. E' proprio apprendendo a tollerare le frustrazioni e trovando modi nuovi e funzionali di risolvere i conflitti interpersonali che i bambini si sviluppano cognitivamente ed emotivamente. Un'altro difficile compito del genitore nella nostra complessa società è aiutare i figli a svilupparsi non solo cognitivamente, ma anche emotivamente. Se sentisse la necessità di approfondire ulteriormente alcuni temi relativi all'educazione sia dell' aspetto razionale sia di quello emozionale le consiglio questi interessanti testi adatti sia ai genitori che agli educatori: Elias M. J., Tobias S., Freidlander B. S. L'arte di educare con intelligenza emotiva. Ed. Newton & Compton, 2000; Di Pietro M. L'educazione razionale-emotiva. Ed. Erickson Se, al contrario, desidera approfondire meglio questi temi a livello generale, le consiglio un testo un pò più tecnico, ma ormai un best-seller : Goleman D. Intelligenza emotiva. Ed. Rizzoli, 1999. A presto.