Iperattività (010192)
Anna, 38 anni
Buongiorno, mi chiamo Anna sono separata da 5 anni (anzi quasi divorziata- e'
stata una separazione dura , io ed il padre non abbiamo assolutamente un rapporto
civile, tutt'altro ma il padre vede assiduamente il figlio), ed ho un figlio
di nome Valerio che adesso ha 7 anni.
Appena ha iniziato la scuola elementare ha cominciato ad avere problemi di attenzione,
di svalutazione di se stesso (lo ripete sempre ancora oggi "non sono capace",
"non ci riesco" ecc) e soprattutto di comportamento con i compagni,
pero' non ha problemi di apprendimento anzi le maestre mi hanno sempre detto
che e' intelligente ma che con questo suo comportamente "perde" molto.
Io comunque l'ho fatto seguire da una psicologa (infatti e' stata lei a dirmi
che e' iperattivo) ma adesso sinceramente non vedendo miglioramenti ed avendo
comunque un costo che mi accollo solo io, vorrei smettere anche perche' la psicologa
non mi ha mai saputo dare una risposta chiara alla mia domanda se Valerio guarira'
o no da questa iperattivita'.
Da una parte vorrei cambiarla anche perche' non riesco a capire che tipo di
terapia gli faccia (visto che quando sente anche a me, io lo chiedo ma e' evasiva
nelle risposte) , dall'altra sono veramente stanca di non vedere miglioramenti.
Vorrei sapere da Voi se e' sufficiente una terapia di tipo psicologico, se e'
vero che dura anni, se e' vero che e' sufficiente improntarla solo con il gioco
o non piuttosto anche con disegni, e soprattutto se avro' dei miglioramenti
o meglio se Valerio potra' guarire.Vi ringrazio anticipatamente per il Vostro
aiuto. Cordiali saluti .
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, se è stata
posta correttamente la diagnosi, viene solitamente considerato nel quadro dei
disturbi comportamentali ed emozionali con esordio proprio nel periodo dell'infanzia
e dell'adolescenza. I comportamenti di tali soggetti sono di disturbo, non prestano
attenzione al compito per un congruo tempo, sono invadenti e incapaci di aspettare.
Il dibattito scientifico sugli aspetti che caratterizzano il disturbo è
ancora aperto e diverse sono le ipotesi riguardanti la sua natura: per alcuni
è neurologica, per altri si tratta di un fenomeno emergente che nasconde
tuttavia un disordine della sfera emotiva e relazionale del bambino.
Nella prassi di molti Servizi preposti all'infanzia, si forniscono indicazioni
e compiti di natura educativa sia ai genitori che agli insegnanti perchè
il problema dell'iperattività e della facile distraibilità sembra
attenuarsi nel periodo preadolescenziale e scomparire nella fase successiva.
Altre impostazioni, che prevedono ad esempio interventi di tipo cognitivo-comportamentale,
sostengono invece che il disturbo non diminuisce con l'età e che la percentuale
di insuccesso al trattamento è abbastanza alta. C'è da aggiungere
che il disturbo, in molti casi, può presentarsi insieme ad altri disturbi,
come quelli della condotta o di apprendimento.
Si può quindi concludere che, almeno in Italia, gli strumenti per la
rilevazione e la diagnosi del Disturbo sono (purtroppo) ancora eterogenei e
non precisati, e questo rende estremamente difficile il compito di stabilire
delle previsioni circa l'andamento del trattamento.
( risponde il dott. Renato Vignati )
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