Minori (004959)
Tatiana, 48 anni
Gentile dottore, scrivo dopo aver letto la lettera della madre il cui figlio
non vuol più vederla perché è geloso del suo nuovo compagno.
Anch'io ho un figlio, che ora ha 11 anni, e sono separatra dal padre da due
anni. Il mio problema è duplice. Il mio ex compagno ha sempre avuto un
rapporto privilegiato col figlio, molto affettuoso e materno, dal quale mi sono
sempre sentita esclusa (non per colpa del bambino ma per gli atteggiamenti del
padre, che sembrava più un avversario che un alleato quando si ponevano
problemi, seppur piccoli, relativi all'educazione del bambino).
Ci siamo separati in seguito a suoi problemi psichici, manie di persecuzione
che prendevano di mira la mia famiglia d'origine. La separazione è stata
traumatica, per tutti. Ancora oggi mi chiedo dove ho sbagliato e cosa avrei
potuto fare di più per lui, ma la situazione era, per me, insostenibile
(rifiuti sessuali ed affettivi continui, mancanza di un progettualità
comune, nonostante il figlio). Da qualche tempo ha una nuova compagna, ed i
suoi strani comportamenti si sono accentuati.
Io non gli ho mai impedito di vedere suo figlio, ma sono continuamente accusata
di voler esercitare un potere su di lui. Non mi da niente per il mantenimento,
dicendo che non mi deve niente.
Il bambino è scivolato impercettibilmente al secondo piano nella sua
vita.(piccole storie senza importanza: era il suo turno di prendere il bambino
e coincideva con il suo compleanno (del padre), e nonostante le suppliche del
bambino lui lo ha lasciato con me per andare a festeggiare con la sua compagna.
Un giorno sono andata a prenderli alla stazione e lui aveva lasciato il figlio
in cima alle scale, con la valigia che non riusciva a trascinare, per correre
dietro alla sua ragazza che non voleva vedermi. Un'altra volta è partito
per due mesi, per lavoro, insieme a lei, in un posto di vacanza...etc etc) Adesso
io sospetto che lei sia incinta. Il bambino sembra tranquillo, anche se è
sempre un pò taciturno e non racconta mai niente di quello che fa col
padre. Io, da parte mia, ho da un anno circa un nuovo compagno, che però
non vive con noi, per mia scelta.
Per il mio momento preferisco non imporre nella vita di mio figlio una presenza
che andrebbe a sostituire il padre, e così, benché il rapporto
tra loro due sia ottimo e ci vediamo moltissimo, la sera ognuno dorme nella
sua casa. Io gli voglio bene ma non sento quel bisogno urgente di vivere con
lui, voglio farmi guidare dalla testa in questo momento che vedo un pò
difficile per il mio bambino. Anche mio figlio tende a dormire con me (lo faceva
anche col padre, nel senso che se si sveglia di notte viene nel mio letto.
Come fare per far rispettare i diritti di miofoglio senza ledere la figura paterna?
Come comportarmi? L'ansia mi attanaglia e non mi fa vivere bene.
Gentile signora, quella che lei descrive è una situazione che la vede
come sola e protagonista riseptto ad una serie di responsabilità rispetto
a suo figlio. Io credo che la cosa migliore da farsi è cercare di ritrovare
una comunicazione e un dialogo sia con il padre di suo figlio coinvolgendolo
e responsabilizzandolo rispetto al suo ruoloo e alla sua funzione paterna e
sia con il bambino.
Non credo sia utile per nessuno di voi se lei si fa carico da sola di gestire
una situazione complessa quale quella di una seprarzione. I diritti di suo figlio
saranno rispettati se nessuno tende a sostituirsi ad un altro e convoglia le
proprie energie riseptto ai propri spazi e alle proprie responsabilità.
( risponde la dott.ssa Tiziana Liccardo )
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