Minori (006283)
Cinzia, 39 anni
Gradirei sapere se, in
ipotesi di una separazione fra coniugi appena avvenuta, caratterizzata da un
rapporto conflittuale fra i coniugi, il figlio di soli 2 anni, affidato alla
madre, può subire una incidenza negativa da una frequentazione paterna
subordinata alla costante presenza della madre, anche se dovesse notare nelle
figure genitoriali, un atteggiamento di silenzio e la assenza fra loro di quelle
manifestazioni affettive cui era stato abituato, oppure se è meglio che
si dia possibilità allo stesso di abituarsi a spazi e tempi diversi nel
rapporto genitoriale.
Ritengo che, pur se il bambino cerca il papà, sia deleterio per lo stesso
lasciarlo a questi da solo, poichè potrebbe mancargli, durante le due
ore di frequentazione, la figura della madre.
Le storie di separazione
contengono molti elementi e variabili, e nella loro complessità non sempre
è possibile stabilire a priori che cosa è meglio o che cosa è
peggio per i figli.
Occorre l'analisi attenta e approfondita dei diversi fattori in gioco per poter
dare una risposta che sia sicura.
Un figlio ha bisogno di tutte e due le figure per poter crescere sereno. Quando
la presenza di una delle due figure è intermittente, occorre poter dare
delle spiegazioni semplici ma adeguate alla situazione, o quanto meno fornire
gli elementi indispensabili, rapportati all'età del figlio, per elaborare
delle ragioni dell'assenza. Inoltre, è necessario che altre figure parentali
(nonni, ad es.) costituiscano un riferimento certo, in modo da riequilibrare
in qualche misura, le carenze affettive.
Credo che sia bene perciò creare le condizioni per lo stabilizzarsi di
abitudini, come scrive nella sua lettera, di "spazi e tempi diversi nel
rapporto genitoriale", e che siano molto graduali.
( risponde il dott. Renato Vignati )
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