Morte del papà (002167)
Katy, 32
Circa un anno fa mio marito è
deceduto in un incidente stradale, mio figlio, 7 anni, era molto legato al padre,
in tutto questo tempo lui ha pianto si è arrabbiato per l'incidente.
Parla con me e con persone a noi vicine del papà al passato con malinconia
ma cercando anche momenti belli nella sua memoria. Poi una sera di questa settimana,
dopo avergli negato un gioco che voleva fare mi ha urlato che lui si sarebbe
lanciato dalla finestra, così poteva andare dal papà, che gli
mancava troppo. Io non sapevo che rispondergli, non so che fare.
Figlio unico, è da sempre allegro e vivace, socializza con facilità,
un pò possessivo rispetto alle sue cose. Viviamo da soli, io lavoro la
mattina quando lui va a scuola, durante le vacanze sta con il nonno o la nonna
o gli zii, il mio lavoro non mi permette assenze. Cambiamenti nel rendimento
scolastico non ce ne sono stati. Sempre un pò disattento ma apprende
comunque bene, era così anche l'anno scorso. Vi ringrazio e vi saluto.
E'
importante che suo figlio parli del papà, che pianga e che si arrabbi
per tutto quello che è accaduto. Soprattutto è utile che racconti
i momenti del passato e che esprima i suoi sentimenti, di malinconia o di rabbia
o di altre emozioni. E' utile per alleviare le tensioni che si sfoghi, che esterni
tutti i vissuti emozionali e che, alla fine, riesca ad elaborare il trauma della
morte, alleggerendo le tensioni.
Di fronte alle frustrazioni della realtà attuale, come ad esempio la
negazione di un gioco, è comprensibile che urli e minacci di compiere
gesti drammatici, un pò per avere attenzione ed essere preso sul serio
per tutta la sofferenza che sente ancora di provare e un pò per manifestare
i conflitti che avverte.
Dedicargli attenzione e premure, può essere di aiuto, come anche invitarlo
spesso a dialogare e sfogare tutti i sentimenti.
( risponde il dott. Renato Vignati )
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