Pubblicità

Morte della madre a tra anni:come educare il figlio (102783)

0
condivisioni

on . Postato in Minori | Letto 434 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Fabrizio 32

Ciao... due mesi fa è morta mia moglie per via di un'emorragia cerebrale, aveva la mia stessa età, 32 anni. Oltre a lasciare me, sposati dal giugno 2001, ha lasciato una bimba di tre anni e mezzo di nome Alessia. Ho scritto a voi per avere un aiuto su come affrontare la cosa con mia figlia. Io vorrei che non si scordi sua mamma, gli ho ristampato foto di lei e sua mamma, gli ho preparato un dvd di filmini con le ultime uscite fatte tutti insieme e durante il giorno parliamo con la mamma.Gli ho detto che è una stellina, che il Signore l'ha voluta in cielo, ma che lei è qui vicino a noi sempre. Vi chiedo, faccio bene a mantenere nella mente di mia figlia la figura di sua mamma e a parlare di sua mamma come se fosse fra noi o devo fare in modo che si scordi di lei? Grazie

Caro Fabrizio, posso immaginare cosa stia provando in questo periodo, senza la moglie, con cui era sposato da alcuni anni, e con una bambina piccola alla quale deve dare continuamente conforto e sostegno, lasciando in secondo piano il suo personale e profondo dolore. Trovo sorprendente il coraggio con cui affronta, assieme a sua figlia, questo dramma familiare, e, contemporaneamente, avverto il terrore e la paura, da parte sua, che la mamma possa sparire dalla testa della bambina, senza lasciare traccia. D’altra parte sono trascorsi solo due mesi dalla sua morte, per cui serve altro tempo affinché sia lei che la bambina possiate accettare completamente questa perdita. Al momento vede tutto bianco o tutto nero: o fare in modo che la mamma continui a vivere dentro la bambina ogni giorno, ogni ora, ogni secondo, o dimenticarla del tutto. La bambina è probabilmente piccola per capire certe cose, ma abbastanza grande per capirne altre. Per esempio, è più facile comprendere per lei la causa della morte della mamma che immaginare questo “Signore”che l’ha voluta in cielo, assieme a lui. A quest’età i bambini non hanno una comprensione “metafisica” di Dio, dello Spirito, degli Angeli, ecc; per loro non si tratta di entità, ma di esseri umani in carne ed ossa, con caratteristiche diverse a seconda del bambino: provi a chiedere a sua figlia come immagina il “Signore” che ha portato con sé la mamma, forse riceverà una risposta molto interessante. Inoltre, è solo fin dai 4 anni che i bambini considerano la morte come un evento definitivo, da cui non si può tornare indietro, a differenza dei bambini di tre anni, che tendono a considerare la morte più come qualcosa di temporaneo, specie se si tratta di un genitore. Ciò significa che la bambina, in questa fase, potrebbe aver bisogno di aspettare il ritorno della mamma, e non sarebbe il momento giusto per svelarle la verità, anche perché, da quanto mi racconta, vede spesso la mamma nella televisione, ne ricorda spesso i dettagli del viso, della voce, rivede le foto, mantenendo quel filo sottile e ideale che le permette di comunicare con lei. A quest’età i bambini, come considerano umana ogni entità divina, così tendono ad immaginare che le persone dentro la televisione siano “vive” (a loro non interessa la tecnologia che c’è dietro la televisione) per cui, sua figlia potrebbe continuare a pensare, per un certo periodo, che la mamma stia vivendo dentro il televisore di casa. Per rispondere alla sua domanda, è molto importante che parli della mamma con la bambina anche se, forse, sarebbe meglio non entrare eccessivamente nei dettagli del ricordo, trasportando, così, di continuo il passato nel presente. Sarebbe utile per entrambi provare a ricordare la mamma anche senza l’ausilio di filmati o fotografie, ricordare istanti che si sono fissati nelle vostre menti, lasciare spazio all’immaginazione, ai pensieri, alle fantasia, ma soprattutto alle emozioni che, per sempre, faranno parte del ricordi che vi uniscono a lei. Vi saluto con grande affetto e spero di poter essere utile anche in futuro.

(risponde la Dott.ssa Aurora Capogna)

Pubblicato in data 27/10/07

 

 

 

Pubblicità
Vuoi conoscere i libri che parlano di infanzia per saperne di più?
Cercali su Psiconline® Professional Store

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Come reagisci alle notizie riguardanti l’immigrazione?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

L'attenzione

L'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare stimoli ambientali, ignorandone altri. È quel meccanismo in grado di selezionare le informazio...

La vecchiaia

Il passaggio dalla mid-life alla vecchiaia è al giorno d’oggi più sfumato e graduale che nel passato, a causa dell’aumento della durata media della vita, del pr...

Ecofobia

È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata di rimanere da soli nella propria casa Una paura comune a molti che spesso si associa ad altre...

News Letters

0
condivisioni