Prepubertà (103771)

condivisioni

on 22 Novembre 2007. Postato in Minori | Letto 463 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)

Carla 35

Mia figlia ha 9 anni, non ha mai conosciuto il padre e sta attraversando una fase particolarmente complicata; è una bambina nel complesso serena, piena di stimoli, creativa e sensibile, quel che si direbbe di una bimba "sveglia", dal carattere "forte", ma dolce e attenta; è sempre stata vivace ma mai ingestibile. Ultimamente però - e già da un pò di mesi - manifesta delle reazioni esagerate su tutto, alternando momenti di crisi di fiducia in se stessa a momenti di estrema rabbia rivolta ovviamente contro di me, ogni qualvolta le chiedo di fare qualcosa di diverso da quello che ha deciso, anche su azioni consolidate come il lavarsi i denti, il non mettere un indumento estivo se fa freddo, il fare i compiti dopo pranzo. Il problema non è questo suo bisogno di affermazione, ma il modo in cui lo esprime: entra costantemente in conflitto, rispondendo a voce alta, con frasi provocatorie e modalità che sa le causeranno un rimprovero. In sostanza urla, sbatte, piange e dice artatamente delle "cattiverie" in netto contrasto al suo solito modo d'essere. I suoi "no" sono fuori contesto, espressi smodatamente, spesso in agguerrita competizione. Scambia tutto ciò che le dico con imposizioni dettate dalla mia "voglia di superiorità", mi dice. Le mie reazioni sono prima pazienti, poi più dure e inevitabilmente ripiego nel rimprovero quando i no e le urla si prolungano nella giornata. Per quanto consapevole che si tratti di una "tappa" da superare, sono preoccupata e dubbiosa. E' la normalità di una tappa o i segni di qualcos'altro? Come agire al meglio, perché non scelga unicamente la strada della provocazione e del conflitto, il più delle volte totalmente messa in atto ad arte. Ci sono dei testi che possano aiutarmi a sostenerla al meglio in questa fase di cambiamento così delicata per la sua vita? Grazie molte per l'attenzione. Carla.

Cara Carla, di solito la tappa fra i 9 e gli 11 anni è piuttosto “rumorosa” perché coinvolge in modo notevole tre livelli della persona: fisico, mentale ed emozionale. Sul piano fisico sono presenti i segni precursori della pubertà mentre, sul piano mentale, si evolve la capacità di pensare in modo critico, ovvero di pensare su ciò che non è presente al momento o che non esiste affatto. In altre parole, mentre prima il bambino viveva prevalentemente nel presente, ora tende a proiettarsi verso il futuro oppure a ragionare sul passato in termini di sè (per es. se quel giorno avessi fatto quello, avrei ottenuto questo,ecc). Va da sé, che questa crescita fisica e intellettuale non può lasciare inalterata l’espressione della dimensione emozionale ed affettiva, che si manifesterebbe spesso attraverso il conflitto e l’autoaffermazione. Quindi, per rispondere alla sua domanda, posso dirle che in buona parte si tratta di una tappa dello sviluppo, tuttavia la scarsa conoscenza della situazione familiare non mi permette di capire a fondo l’espressione più o meno esagerata di tale fase (per es. un’altra madre, potrebbe percepire in modo meno preoccupante le medesime provocazioni della figlia). Per cui avrei bisogno di raccogliere un numero maggiore di fatti sulla vita familiare per comprendere in maniera più obiettiva l’atteggiamento di sua figlia. Per esempio, all’inizio mi scrive, testualmente, che sua figlia non ha mai conosciuto suo padre e che sta attraversando una fase particolarmente complicata, come se lasciasse intendere un legame tra i due fatti. Ma è così? O forse è solo una mia impressione? Provi a riflettere su questo, forse l’aiuterà a chiarire qualcosa in più. Personalmente non conosco libri di tipo divulgativo che trattino le problematiche di quest’età, ma è possibile che a scuola le maestre siano più informate al riguardo, visto che devono relazionarsi ogni giorno con molti bambini di quest’età. Se vuole fare una ricerca su Internet, le raccomando molta cautela. Soprattutto eviti quei testi che le propongono delle soluzioni molto semplici e veloci, ma poco affidabili a lungo termine. La saluto con affetto.