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Psicologia infantile (078141)

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Germana, 34 anni


Ho un babmbino di due anni che da un pò di tempo è molto capriccioso e soprattutto vive male la presenza del fratello piùgrande, 4 anni al quale rende la vita impossibile in quanto deve gestirlo lui in ogni azione. Deve fare sempre di testa sua e soprattutto sempre nella stessa meniera: ha una metodicità nelle azioni e nei gesti che mi spaventa un pò .
Quando non ottiene quello che vuole o in qualche maniera viene scolvolto il metodo di fare le cose comincia a strillare e non c'è verso di calmarlo; a un certo punto, anche se si cede e gli si da quello che vuole, lui continua a strillare,cerca di ostacolarti in tutte le tue azioni fino a quando da solo non decide che basta e allora tutto ritorna alla normalità, come se niente fosse successo.
Penso che il suo disagio derivi dalla situazione familiare: io sono fuori di casa tutto il giorno e anche mio marito, lui va a scuola la mattina e il pomeriggio sta con i nonni. Non so come comportarmi: se sgridarlo quando ha queste crisi o assecondarlo o ignorarlo.
Come posso aiutarlo?
Grazie.

Gentile signora, indubbiamente il piccolo risente della poca presenza in casa dei genitori, però il primo consiglio che le do in questo caso, è non cadere nella trappola dei sensi di colpa, dove tutto può essere consentito e concesso all'altro poichè ci sentiamo in colpa. Questo, infatti, non farebbe altro che aumentare le difficoltà del piccolo poichè giustificheremmo una serie di atteggiamenti che potrebbero solo dannegiare ulteriormente la situazione.
In genere i figli più piccoli, i secondi, tendono a manifestare una serie di attegiamenti più aggressivi, proprio perchè sentono di dover recuperare il proprio posto e il proprio spazio nell'ambito familiare in qualche modo scalciando. Il consiglio che le posso dare, apparentemente banale, è quello di agire valutando in modo quanto più possibile obiettivo, di volta in volta la situazione, se lei ritiene che il piccolo stia esagerando con capricci e con atteggiamenti sbagliati intervenga con punizioni, ovviamente consone alla sua età, e non perda di vista un "programma educativo" basato sulle regole, questo consentirebbe anche al più grandicello di sentirsi comunque cautelato e protetto. Le regole devono essere rispettate dai piccoli ma anche e soprattutto dai grandi.

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