Psicologia infantile (13032009)
Elena 30
Ciao sono un'insegnante di scuola dll'infanzia. Ho un bambino di tre anni che ha perso la mamma e si è trovato in casa quando questa è deceduta, ha quindi assistito a tutto, ed è rimasto con lei e il fratellino di un anno e mezzo per circa due ore finchè non sono arrivati i soccorsi. Alterna momenti apparentemente tranquilli ad altri di aggessività. Per essere sintetica le mie domande sono: qual' è l'atteggiamento da avere nei suoi confronti? Bisogna assecondarlo quando vuole andare a casa sua?(adesso vivono con il padre dai nonni); E' giusto portarlo al cimitero? Che aiuto possiamo dargli? Grazie infinite.
Gentile signora, innanzitutto devo dire che è ammirevole la sua preoccupazione. Per quanto riguarda l'aiuto che può dare al bambino, certamente permettergli di tornare a casa quando vuole può essere una buona cosa, ma bisogna vedere che ambiente vi trova e perchè vuole andarvi. Mi spiego meglio: la scuola è un ambiente allegro; se a casa invece, l'ambiente è triste, potrebbe essere un modo per il bambino di non concedersi di non pensare a quanto accaduto. Portarlo al cimitero potrebbe essere evitato, poichè il bambino ha avuto un contatto così ravvicinato e concreto con la morte che gli si potrebbe benissimo evitare di incontrarla ancora. Ritengo inoltre inidispensabile iniziare una terapia psicologica che permetta al bambino di uscire dalla tristezza nella quale è impantanato e tornare ad essere un bambino sereno. Non basta l'amore del padre e dei nonni: c'è bisogno necessariamente di un aiuto esterno, concreto e oggettivo.
(risponde la Dott.ssa Agnese Tiziana Magno)
Pubblicato in data 13/03/09
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