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Psicologia infantile (53995)

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Rossella 37 anni, 10/11/2002

Abbiamo un solo bambino di 5 anni e mezzo che in determinate situazioni (forse di disagio) mette un dito in bocca e spesso piange. Lo fa , per esempio,quando in palestra si trova a dover competere con i compagni che lo strattonano o lo spingono oppure quando teme qualcosa.
So che mio figlio è molto sensibile e forse un pò debole caratterialmente, ma mi chiedo quanto ha influito su questo la nostra severità (ai fini educativi)e se è vero (come molti ci dicono) che un fratellino lo aiuterebbe a crescere più forte e più sicuro.
Siamo genitori molto affettuosi.
Io, la mamma, dedico a lui tutto il tempo necessario visto che non lavoro; il papà forse troppo poco tempo, visto che lavora tutto il giorno e spesso anche i festivi.
Il bambino sembra comunque abbastanza tranquillo e direi anche felice, è spesso di buon umore e canta quando gioca. Un'altra cosa che mi preoccupa è la sua dipendenza assoluta dai compagni, non ha spirito d'iniziativa e finisce sempre per subire.
In questo caso facciamo bene a farglielo notare o rischiamo di danneggiarlo di più? Ho inoltre l'impressione che le mie domande (io e lui parliamo molto) spesso lo infastidiscano, come se si sentisse giudicato, o come se temesse una mia interferenza e reagisce rispondendo "non so" oppure "non ricordo".
So che fare la mamma è il mestiere più difficile del mondo, ma vi prego, rispondetemi, sono in crisi; ho rinunciato alla mia carriera per dedicarmi a mio figlio e un mio fallimento a suo danno non riuscirei a perdonarmelo. Grazie. Rossella

Gentile Rossella, capisco il suo stato d'animo in questo momento, ma come ogni genitore attento ai propri figli, ha fatto quello che pensava fosse il meglio in quel momento.
E' vero fare il genitore è difficile e non si finisce mai d'imparare. Lei accennava ad una certa severità educativa e sicuramente sarebbe utile approfondire meglio questo tema.
Da quanto mi riferirisce il suo bambino sembra sia insicuro e con poca stima di sè. Questo può spiegare quei comportamenti di passività, di dipedenza e difficoltà relazionali con i pari.
Sicuramente, fargli notare i suoi comportamenti inadeguati con gli altri, lo farà percepire come ancora più inabile ed inetto.
Al contrario, sarà necessario sottolineare le sue capacità, abilità e positività per aiutarlo ad acquisire maggiore fiducia.
Al pari, sarà utile diminuire drasticamente le critiche ( fatte ovviamente a fin di bene, ma deleterie in casi come questi), infodendogli fiducia di fronte alle difficoltà. A presto.
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