Pubblicità

Trattenere le feci (53111)

0
condivisioni

on . Postato in Minori | Letto 547 volte

1 1 1 1 1 Votazione 0.00 (0 Voti)
Laura, 37 anni, 02.10.02

Sono la mamma di due bambini, Leonardo che compirà 5 anni a Novembre, e Vittorio di 18 mesi. Il problema che abbiamo da sempre con Leonardo è il suo trattenere le feci fino al limite e quindi a scaricarsi nelle mutandine. Il problema c'è sempre stato ma, all'inizio, non ci preoccupavamo dato che era ancora piccolo. Per essere precisa cerco di elencare i comportamenti tenuti dal piccolo e dalla famiglia:
1) Non sembra avere problemi fisici nel senso che non manifesta dolore durante la defecazione e le feci hanno sempre consistenza normale;
2) La famiglia è serena, io e mio marito lavoriamo insieme e andiamo d'accordo; il rapporto del bimbo con me è di forte attaccamento ma sta volentieri con il papà che lo coinvolge in attività da "uomo" tipo portarlo in barca a vela, a lavare la macchina e a suonare con il suo gruppo di amici.
3) Il problema non si è presentato con la nascita del fratellino perchè Leonardo, che allora aveva 3 anni e 1/2 manifestava questo disagio già in precedenza;
4) Abbiamo provato di tutto, dai premi quando la faceva nel gabinetto ai blandi castighi quando si sporcava;
5) L'asilo ha dato qualche problema il primo anno. Adesso non va sempre volentieri ma quando è lì si diverte e la maestre mi dicono che è un bambino tranquillo e che lavora con impegno anche se è molto riservato.
6) Dopo l'asilo sta con le nonne. Ha una spiccata preferenza per una di loro (mia madre) e qualche volta dice di non voler andare con l'altra. Secondo me è il modo delle nonne di rapportarsi con lui a fargli preferire una piuttosto che l'altra (mia madre è più affettuosa, coccolona e giocherellona mentre mia suocera è più pratica e tende a "badare" ai bambini piuttosto che a giocare con loro). E' comunque affettuosa anche se in modo diverso.
7) A volte i fratellini vanno uno con una nonna e l'altro con l'altra per fare in modo che Leonardo che è più grande possa fare attività più adatte a lui; in questo caso chiede dov'è il fratello e perchè è con l'altra nonna.
8) Il rapporto con il fratellino è ambivalente: si passa da momenti di gelosia ad altri di eccessiva affettuosità. Tra l'altro il piccolo ha un carattere molto indipendente e non sopporta che il fratello lo abbracci e lo baci.
9) Quest'estate abbiamo avuto un periodo in cui Leonardo annunciava di dover fare la cacca e partiva verso il bagno dove si scaricava tranquillamente. Poi tutto è cambiato ma in famiglia o a scuola non è successo niente.
10) Ultimamente è mancata la bisnonna e da allora chiede informazioni sulla morte alle quali noi rispondiamo nel modo più tranquillo e sereno, cercando di fargli capire che è una cosa naturale. Non manifesta ansia ma solo curiosità.
11) Mi vergogno ad ammettere che ogni tanto questo suo comportamento mi ha causato talmente dispiacere da avere atteggiamenti di rabbia e delusione nei suoi confronti: adesso cerco di controllarmi e di rapportarmi con lui il più serenamente possibile.
12) Dopo aver consultato le maestre e il nostro pediatra abbiamo deciso di portarlo da uno psicologo infantile. Un altr'anno comincerà la scuola e vogliamo risolvere il problema. Intanto scrivo a voi per avere un consiglio sul comportamento corretto da tenere.
Scusate se mi sono dilungata e grazie per la vostra disponibilità.

Gentile signora,
nei comportamenti di questo genere è necessario osservare attentamente quali sono i fattori e gli eventi che precedono e seguono l'evento defecazione. E' molto importante il comportamento degli adulti di fronte a questi comportamenti, anche perchè spesso è proprio l'attenzione a mantenere inalterato il problema. Nel senso che anche il fatto di mostrarsi arrabbiati o punire è attenzione, anche se espressa in senso negativo. Naturalmente, dato che il bambino trascorre il suo tempo anche con altri adulti (nonne ed maestre) è impotante coinvolgere anche loro in un eventuale trattamento, in modo da avere una modalità unica di affrontare il problema.
Sarebbe inoltre utile sapere se questo comportamento si presenta con maggiore frequenza in alcuni ambienti o con alcune persone e se anche all'asilo manifesta lo stesso comportamento (perdita di feci) ed eventualmente qual'è la reazione delle maestre e dei compagni.
Talvolta potrebbe sembrare di avere tutte le informazioni necessarie per inquadrare il problema, ma in realtà soltanto una osservazione accurata ci permette di avere un quadro preciso ed oggettivo della situazione.
Soltanto conoscendo tutti gli elementi del problema è possibile modificare i comportamenti inadeguati. In questo senso le consiglio di osservare il comportamento della perdita di feci per circa una settimana, aiutandosi con la seguente semplice scheda di osservazione.
Il comportamento andrebbe rilevato ogni volta che si presenta.

Scheda di osservazione
DATA
Con chi era, dove, cosa stava facendo
--- Comportamento inadeguato (perdita di feci) Poco/Molto
--- Emozioni manifestate (Ansia/Paura/Gioia/Tristezza ecc.)
-- Cosa ha detto e fatto
-- Cosa è successo intorno a lui
cosa hanno detto e fatto gli altri
intensità 0-10

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Come reagisci alle notizie riguardanti l’immigrazione?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Xenofobia

Il significato etimologico del termine Xenofobia (dal greco ξενοφοβία, composto da ξένος, ‘estraneo, insolito’, e φόβος, ‘paura’) è “paura dell’estraneo” o anch...

Disturbi di Personalità

Con il termine Personalità si intende l'insieme dei comportamenti di un individuo, il suo modo di percepire se stesso, gli altri e la realtà, il modo di reagire...

Volontà

In psicologia, il concetto di volontà viene concepito, a seconda della scuola di riferimento, come: • Una funzione autonoma, non riconducibile ad altri process...

News Letters

0
condivisioni