Violenza su infanzia (061592)
Lilly 30 anni, 28.01.2003
Tramite amici ho saputo da poco che il ragazzo con cui sto da quasi 4 anni, ha subito da piccolo e fino ai 17/18 anni maltrattamenti dal padre.Veniva picchiato violentemente soprattutto quando cercava di evitare che il padre picchiasse la madre.Gli amici che me l'hanno detto e che erano suoi compagni di scuola,mi hanno persino raccontato che per un certo periodo ha avuto grossi problemi di dislessia perché il padre (pugile!) gli dava pugni in testa. Questa storia mi ha letteralmente sconvolta e a questo punto comincio a capire certi suoi atteggiamenti aggressivi, spesso sulla difensiva e il suo orgoglio smisurato.Il problema però é che lui non ne vuole assolutamente parlare e io non so se spingerlo a parlarmene o se lasciare le cose come stanno. Certo é che se l'avessi saputo prima..in certe occasioni avrei potuto essere più comprensiva. Ho sempre pensato che il suo "quasi pessimo" carattere fosse dovuto al suo sentirsi superiore rispetto a tutto e tutti. Invece credo che le cose stiano diversamente. Vi chiedo quindi solo un consiglio, cosa posso fare per lui? Grazie davvero per qualsiasi cosa che farete per noi.
I maltrattamenti e le violenze subite dal tuo ragazzo hanno lasciato dei segni che si evidenziano nel carattere e nei comportamenti relazionali e affettivi. E' una storia triste e le esperienze vissute in clima di violenza e spavento non si dimenticano facilmente. L'unico modo per uscirne sarebbe quello di parlarne e di elaborare la sofferenza, ma chiaramente non è facile percorrere questa strada. L'isolamento emotivo che vive il tuo ragazzo - e l'isolamento ha molte facce - lo porta a chiudersi e a tenersi dentro tutti i vissuti dolorosi, difendendosi strenuamente se qualcuno vuole sapere di più delle sue storie. Credo che puoi giocare un ruolo importante in tutta questa situazione se cerchi di accettarlo e di non spingere troppo per avere le sue confidenze: quando lui sentirà il bisogno di parlare e di esplorare meglio le sue vicende, quello sarà il momento giusto per ascoltarlo, senza porre troppe domande. Solo quando si creerà tra di voi un clima di fiducia e di accettazione reciproca e la relazione sarà più intensa, allora questo sfogo, con tutte le emozioni compresse che si potranno liberare, sarà possibile. Fino a quel momento ti consiglio di avere molta comprensione, specialmente verso gli atteggiamenti di superiorità e di intransigenza che lui mostra: tu sai bene che non sono il suo vero volto.