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Autolesionismo (25012007)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 838 volte

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Chiara 18

Salve, sono una ragazza di 18 anni. Vengo da una famiglia molto umile, ho una sorella e un fratello e i miei genitori sono due pezzi di pane davvero. Sono l'ultimo anno delle superiori e a scuola me la sono sempre cavata egregiamente. Non ho moltissimi amici anche perché mi sono dovuta trasferire in una nuova città circa 4 anni fa e nonostante il tempo non ho legato quasi con nessuno, anzi praticamente con nessuno. Esco poco ma questo non mi pesa moltissimo anche perchè preferisco stare a suonare la chitarra che perder tempo per strada. Sono sempre stata una ragazza timida e riservata fino a qualche anno fa. Infatti ora sono molto più sveglia, amichevole e sempre pronta a fare nuove amicizie. Non ho un ragazzo ma sono ancora molto legata al mio ex, anche se ora lui sta con un'altra. Vi scrivo perchè qualche tempo ho iniziato ad avere degli strani istinti. Tutto è iniziato qualche tempo fa: avevo sempre un senso di malinconia dentro, un qualcosa che veniva dallo stomaco, che mi faceva stare male. Non sapevo cosa fosse e non lo so neanche ora, tutto sta che un giorno mi sono ritrovata chiusa in bagno con una forbice in mano! Non sapevo cosa mi passasse nella testa, ma ho iniziato a passare la lama sulle braccia, facendomi dei piccoli segni, alcuni erano più profondi e sanguinavano. In quel momento però mi sono sentita liberata da quel vuoto che avevo dentro, così l'ho rifatto altre volte, ma stavolta con una lametta. A volte sentivo il bisogno anche a scuola, o mentre camminavo per strada, dovevo immediatamente chiudermi nella mia stanza o in bagno, con la musica nelle orecchie e mi tagliavo. Mi faceva stare meglio. Ho iniziato a collezionare foto stile gotico alcune davvero raccapriccianti, con scene di morte e di sangue. Tutte immagini che avevano in comune disperazione mal di vivere e voglia di farla finita. Una sera stavo davvero giù e ho avvertito nuovamente quel bisogno, ma stavolta non so cosa mi sia preso e ho premuto più forte delle altre volte la lametta sul polso...il sangue non si fermava più e ho iniziato ad avere paura, allora ho chiamato una mia amica che sapeva di questo mio bisogno e lei mi ha aiutata. Quella sera, alla fine non è successo nulla di irrimediabile solo una cicatrice più profonda delle altre, ma da allora avevo capito che quello che facevo poteva essere più grande di me, che poteva finire male. Io non ho mai avuto intenzione di morire. Al suicidio c'ho pensato un sacco di volte, come tutti credo, ma sapevo che non avrei mai trovato il coraggio di farlo, e poi non ho mai ritenuto forse un rimedio. Comunque dopo quella sera non mi sono più tagliata perchè il ricordo della paura che provai era troppo forte, ho buttato via tutte le lamette che avevo sparse in giro... a volte mi tornava il bisogno ma resistevo; stavo bene, fino a qualche settimana fa, quando mi sono sentita di nuovo male. Stavolta era a causa di un ragazzo, non sopportavo più quel dolore e ogni volta che passavo accanto alla mia scrivania dove ho le forbici mi sentivo male, dovevo prenderle e usarla di nuovo, ma mi sembrava inutile come soluzione, pensavo a quella sera, ma poi pensavo anche a quanto mi faceva stare bene quando lo facevo, non ho resistito e l'ho rifatto. Due giorni fa, mi sono richiusa in bagno con la musica ancora una volta nelle orecchie e mi sono tagliata. Mi sono sentita bene e male allo stesso tempo: bene perchè avevo superato la paura di quella sera e perchè quella sensazione mi piaceva, ma mi sentivo male perchè avevo deluso me stessa non riuscendo a resistere. Sono stata debole ancora una volta. Mi sono ripromessa di non farlo più, ma già ora ne sento ancora il bisogno. Cerco di resistere e penso che se l'ho fatto una volta posso superarlo anche questa volta anche se è troppo forte il bisogno che avverto quando mi vengono queste crisi, che non riesco a sentire ragioni in quel momento, poi non capisco come ho potuto rifarlo dopo la paura che ho avuto quella sera di poter morire. Mi faccio paura e questo mi fa stare male, vorrei chiedere aiuto a qualcuno, ma non ho il coraggio di parlarne neanche con la mia famiglia. Ho paura che mi prendano per malata di mente, perchè so che non si può capire facilmente questo mio problema. La mia amica dice che dovrei parlargli invece perchè loro mi potrebbero essere vicini più di chiunque altro ma io ho paura, non ci riesco e mi sento male. Quando non ho le crisi sto bene però perchè mi sento normale ma so di non esserlo, e questa verità purtroppo non riesco ad accettarla. Poco fa ho avuto una crisi e volevo tagliarmi ma ho acceso il pc e ho iniziato a scrivere. Non so che fare e non so se mai sarò in grado di superare questo mio problema ma vi prego di darmi dei consigli perchè da sola credo sia difficile che ne esca fuori, se poi sia possibile. Io voglio vivere, perché anche se sembra strano da credere io adoro la vita e credo non ci sia nulla di più bello. Quindi ripeto non ho intenzione di suicidarmi, ma quando mi vengono queste crisi non riesco a controllarmi e non so se una volta di queste possa finire male. Aiutatemi se potete... grazie in anticipo.

Carissima Chiara, prima di tutto sgombra la mente dall'idea di essere malata psichiatrica e guarda a te stessa come faresti con una amica a cui vuoi bene, con comprensione e apertura, e una voglia sincera di aiutare. Facendoti del male stai esprimendo una sofferenza che si trova in te, ma tu non sei cosciente abbastanza di questo, o meglio solo durante le crisi, che poi ti portano a ferirti, la tua sofferenza affiora con intensità, e con le lesioni che ti procuri la controlli. Non sentirti unica nè patologica, ognuno ha il suo modo di scaricare la tensione e cercare di ristabilire un equilibrio, c'è chi mangia e vomita, chi si ammala continuamente, chi si dà all'alcool, e dietro ogni comportamento distruttivo di questo tipo c'è sofferenza. Quindi, per risolvere il problema, perchè PUOI RISOLVERLO, devi portare alla luce i conflitti che hai dentro. E' probabile che tu ti senta colpevole di qualcosa, forse di sentimenti che provi o dei tuoi pensieri, o forse di qualcosa che neanche ti appartiene, ma non puoi da sola affrontare tutto questo. Forse il trasferimento di quattro anni fa che ha interrotto un tuo modo di vivere e alcune relazioni, ti ha provocato dolore e quindi rabbia, ma non l'hai potuto esprimere perchè i tuoi genitori non se lo meritano. Per prima cosa devi parlarne con i tuoi perchè hai bisogno di condividere il tuo disagio, ma non basta, devi cercare l'aiuto di uno psicoterapeuta e affrontare un discorso serio con te stessa attraverso la psicoterapia. In questo modo puoi uscirne, e ti consiglio di farlo presto per non sprecare altro tempo a farti male, con tutte le belle cose che potresti fare. Auguri.

 

(risponde la Dott.essa Mirella Tavernise)

 

 

 

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