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Fobia (29012007)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 538 volte

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Diana 21

Salve, la mia fobia è cominciata un anno. Da allora non riesco più a toccare qualsiasi oggetto e persona, compresa me stessa (corpo,capelli,viso,abiti...). La mia paura assillante consiste nel ricevere un possibile contagio, anche non immediato. Per questo sono costretta a lavarmi con grosse quantità di detergente che nel tempo provocano ferite, bruciori e prurito. Neppure la notte, dopo aver "disinfettato" il mio letto con il phon, riesco a dormire tranquillamente. Credo che abbia influito molto il trasferimento durato nove mesi (compreso il giorno del funerale) in casa del deceduto al fine di confortare il coniuge. Tutto mi sembra illogico ma inevitabile; del resto anche la scienza di fronte a casi di tumore non sa come comportarsi. E pensare che la mia aspirazione era quella di diventare una ricercatrice, sogno che temo di dover abbandonare. Anche la mia famiglia non mi aiuta, ma del resto non è mai stata presente. Chiedo il Vostro aiuto e vi ringrazio anticipatamente.

Cara Diana, da come mi hai descritto la situazione il tuo problema sembra avere alla base una struttura fobico-ossessiva. Ti assicuro che questi problemi sono abbastanza diffusi (nonostante non se ne parli molto in giro): ciò che cambia sono i rituali che le persone eseguono; i rituali possono essere azioni tra le più disparate e talvolta creative oppure pensieri o immagini mentali da ripetere o da organizzare in specifiche sequenze. Non c'è limite alla fantasia umana, pertanto non c'è limite alle forme di ritualizzazione patologica. Mi è capitato così di aiutare diverse persone con rituali molto bizzarri. La formazione della patologia, nella maggioranza dei casi, prende avvio da dubbi o eventi minimali ai quali la persona cerca di reagire con la ripetizione di controlli o d'azioni tese alla rassicurazione, che poi gradatamente si amplificano sino a diventare irrefrenabili compulsioni. Ma questa tipologia di disturbo può essere suddivisa in due fondamentali classi sulla base dello scopo verso il quale sono orientati i rituali compulsivi: la prima è rappresentata dalla esecuzione di azioni o pensieri che debbano proteggere da qualcosa che potrebbe essere accaduto (ad esempio lavarsi ripetutamente le mani inizialmente come tentativo di eliminare lo sporco rimasto addosso); la seconda è rappresentata da quel tipo di rituali compulsivi eseguiti per evitare che accada qualcosa (ad esempio eseguire particolari movimenti in sequenza prima di uscire di casa per evitare incidenti o perché le cose vadano bene). Il tuo caso mi sembra di capire che sia il primo (rituale protettivo). Infatti, rilevare la differenza tra i due ruoli di un disturbo compulsivo, quello protettivo o quello propiziatorio, è estremamente importante per la terapia poiché le manovre terapeutiche devono calzare alla struttura della patologia in quanto la logica di persistenza del problema è diversa. Una patologia fobico-ossessiva (come tutte le patologie fobiche) si supera del tutto solo quando si cambiano le nostre percezioni di realtà minacciose e di conseguenza a ciò cambiano anche le nostre reazioni e le nostre cognizioni. Tieni presente che la mente umana, nonostante quello che si pensa comunemente, funziona spesso per paradossi e non per logica. Così se ti sforzi di controllare un sintomo spesso questo sintomo si aggrava, più lo combatti e più si aggrava. Oscar Wilde diceva che "l'unico modo per resistere alle tentazioni è cedervi" ed è proprio questo il senso. Spero di esserti stato un pò di aiuto. Un saluto.

(risponde il Dott. Fabio Gherardelli)

 

 

 

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