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Fobia sociale ( 022046)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 452 volte

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Paola 23

Salve, il mio problema è la paura del giudizio altrui. Sono talmente terrorizzata dall'idea di essere giudicata brutta, incapace, stupida da diventare completamente un altra persona rispetto a quella che sono. io sono una persona allegra, piena di vita, addirittura brillante quando sono con mia madre, mio padre e il mio fidanzato e pochi altri intimi... ma con chiunque altro divento la bambolina sorridente che non spiccica parola, che non mangia nulla ai buffet, che non balla in discoteca, che non parla in gruppo e che non vuole fare la specializzazione per paura di lavorare e di avere responsabilità che gli altri potrebbero ritenere non adatte a me. Sono arrivata al punto di ammettere di avere un problema perchè la settimana scorsa sono stata a ballare con il mio eterno fidanzato.. l'ho fatto per lui che ama ballare. Sono stata quattro ore in piedi come una stupida ma non ho ballato. Mi sono limitata a guardare le altre che si muovevano senza pudore sopra i tavoli alla mercè di tutti gli sguardi e mi chiedevo come potessero fare a esibirsi cosi quando io non sono stata capace di lasciarmi andare un minimo per muovere il mio corpo a ritmo di musica. Niente ero paralizzata dalla paura che gli altri mi avessero giudicato goffa o brutta o ridicola. In palestra idem, faccio solo gli esercizi quando le macchine a fianco alla mia sono libere perchè non sopporto di essere osservata. Quando mangio in mezzo alla gente sembro l'anoressica di turno mentre quando sono a mio agio sono di buona forchetta, per niente delicata e libera. E' come se in mezzo agli altri la paola che sono si trasformasse in una Paola che deve piacere agli altri. Con le persone che conosco esprimo fortemente le mie opinioni, sono assolutamente cocciuta e determinata, ho le mie opinioni politiche, la mia squadra del cuore, ma in mezzo agli altri non esprimo verbo sembrando spesso la stupidotta di turno che non sa del mondo che la circonda. eppure vorrei mettermi in confronto con gli altri, dire la mia, senza paura di essere giudicata o di essere derisa. Quanto avrei voluto ballare quella sera, divertirmi cone le 1000 persone della discoteca, ma io ero bloccata, immobile, triste e depressa perchè a 23 anni non sono capace di essere io indipendentemente da chi mi sta attorno. è terribile sentirsi cosi. pensare continuamente che le persone attorno stiano ridendo di te, pensando che sei brutta, che sei poco intelligente, che non vali niente. è molto brutto. ma non so cosa fare....

Cara Paola, dai sintomi che hai descritto sembra proprio che ci sia una tipica forma di fobia sociale. La fobia sociale è un disturbo comune, in cui il soggetto teme che le proprie prestazioni lo possono esporre a valutazioni negative da parte degli altri. Il fobico sociale, credendo che il suo comportamento sia considerato negativamente dagli altri e, quindi, rifiutato, perde la stima di sé. Il concetto di paura del giudizio altrui è l'aspetto centrale della fobia sociale, oltre a essere considerato fondamentale anche nell'eziologia e nel mantenimento dell'ansia sociale. Secondo il modello cognitivo di ansia sociale i fobici sociali si preoccupano della loro attivazione fisiologica, dell'esito delle prestazioni e della percezione che gli altri hanno di loro; questo tipo di valutazione conduce ad una "escalation" dell'ansia e porta a una chiusura dell'individuo rispetto a tutte quelle situazioni che possono essere ulteriori fonti ansiogene, con notevoli conseguenze sulla vita sociale.Possiamo definire quindi la fobia sociale come una marcata e persistente paura di trovarsi in situazioni o di compiere delle prestazioni pubbliche, dove l'individuo può provare imbarazzo. Ai fini diagnostici tale esposizione deve provocare un aumento di ansia e la paura derivante deve interferire significativamente con la routine quotidiana dell'individuo, con le mansioni professionali o con la vita sociale.Le situazioni sociali sono generalmente evitate o vissute dall'individuo con particolare timore; gli attacchi di panico si possono verificare nel momento in cui l'individuo è esposto alla situazione temuta, oppure essere determinati solo dall'anticipazione di una futura occasione. Esiste anche un sotto tipo di fobia sociale, definito "generalizzato"; questo sotto tipo si riscontra quando le paure sono estese alla maggior parte delle situazioni sociali. La caratteristica centrale della fobia sociale è il forte desiderio di dare una buona impressione di sé agli altri e questo è accompagnato da una grossa insicurezza e incertezza sulla sua riuscita.I fobici sociali tendono a concentrare la propria attenzione sulle risposte somatiche emesse, sulla valutazione che potrebbero ricevere da parte di altri e sull'opinione di sé stessi: questa progressiva attenzione ad aspetti marginali della situazione riduce la consapevolezza verso le reazioni oggettive degli altri coinvolti nella relazione, rendendo impossibile disconfermare le loro credenze irrazionali. Contrariamente a quanto accade negli attacchi di panico, dove la conseguenza temuta non si verifica, nella fobia sociale gli eventi negativi possono avvenire realmente: gli altri, infatti, possono fissare, rifiutare e pensare che un tale soggetto non sia interessate. Il problema principale tuttavia, non è tanto il verificarsi di tali eventi, dal momento che possono accadere a chiunque, quanto il significato dell'evento assunto per l'individuo e il conseguente accrescimento della percezione di una maggiore probabilità di ottenere risultati negativi.Il fatto che tu sia consapevole che la tua paura è irrazionale è normale in quanto questi disturbi sono dei veri e propri apprendimenti "emotivi" e come tali sono fissati in circuiti cerebrali emotivi e non razionali. Quindi risultano incontrollabili usando la comune "logica razionale". . Il problema principale è rappresentato, a mio parere, proprio dal tuo stile di comportamento poco assertivo.L’assertività è uno stile, una modalità di vita caratterizzata da un atteggiamento positivo verso se stessi e verso l'altro.- L’assertività ha un posto di primo piano in psicologia, per la sua proprietà di inibire le reazioni di ansia e di consentire un migliore adattamento alle condizioni sociali.
- L’assertività rappresenta una forma di terapia a largo spettro, indicata non solo per timidezza, depressione, ansietà e disturbi da stress, ma anche per schizofrenia, paranoia e mania. - L’assertività non richiede di cambiare personalità ma di scoprire, attraverso un cambiamento di abitudini, il significato e il piacere di essere spontanei, naturali e insieme socialmente competenti. - La persona assertiva sa esprimere, in modo chiaro ed efficace, emozioni, sentimenti, esigenze e convinzioni personali, senza provare ansia, disagio o aggressività. - L’assertività corrisponde al punto di mezzo di un segmento ideale ai cui estremi si pongono la passività e l'aggressività. La persona passiva: Permette che vengano violati i suoi diritti e che gli altri ne traggano vantaggio.Non raggiunge i propri obiettivi. Si sente frustrata, infelice, ansiosa. È inibita e depressa. Consente che gli altri scelgano per lei. La persona aggressiva:Viola i diritti degli altri per trarne vantaggio. Raggiunge i suoi obiettivi a spese degli altri. È belligerante e sulla difensiva.Umilia e deprezza gli altri. È imprevedibilmente ostile, esplosiva e irata. Si intromette nelle scelte altrui.La persona assertiva:- Fa valere i suoi diritti e rispetta i diritti altrui.- Raggiunge i propri obiettivi senza offendere gli altri.- Ha una buona immagine di sé e un’appropriata fiducia in se stessa.- Si esprime in modo chiaro ed autonomo.- Decide per se stessa.L’assertività permette di rompere questo vero e proprio circolo vizioso dell'ansia sociale. Come si realizza il comportamento assertivo? Il comportamento assertivo si realizza con la comunicazione (verbale e non verbale). In fondo, nelle parole di Peter Handke, "Un’illuminazione: posseggo un destino! E l’ho in mano. Un saluto

(risponde il dott. Fabio Gherardelli)

 

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