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Paura della morte dei miei genitori (108289)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 6624 volte

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Viviana 27

Sono una ragazza di 27 anni. Mi sono trasferita da un anno a Milano dove lavoro (revisore contabile e il mio lavoro mi piace), mentre la mia famiglia è giù al Sud, anche se io manco da casa da ormai 9 anni, tra università e lavoro. I miei genitori hanno 80 e 72 anni e per l'età che hanno stanno relativamente bene senza problemi particolarmente invalidanti. La mia paura è di perderli da un momento all'altro, ogni volta che mi squilla il cellulare in un orario insolito sussulto, perchè ho l'ansia di una cattiva notizia. Se chiamo a casa e non mi rispondono mi viene la tachicardia, ho di continuo cattivi pensieri. Mia mamma ha fatto degli esami qualche mese fa e nonostante tutti gli esiti buoni ho sempre paura che stia crescendo in lei una brutta malattia e che lo scopriamo in ritardo quando non si può fare più niente, e questo vale anche per il mio papà. Vorrei chiamare casa in continuazione, perchè se sento la loro voce mi tranquillizza ma non lo faccio perchè non voglio che gli arrivi la mia ansia. Mi salgono di continuo alla mente cattivi pensieri e mi agito, tremo, mi viene da rimettere e piango, piango a più nn posso, poi mi dico: "che piangi a fare? va tutto bene... mica sono morti, non sono qui con te, ma sono vivi quando vuoi scendi e li vedi e stai un pò con loro" e piano piano mi passa ma poi lo so che torna. Vivo con questa ossessione ormai da diversi anni, anche se in quest'ultimo anno a Milano si è acutizzato parecchio. Mi sento logorata. Non so come fare. So che questo avvenimento è inevitabile e che prima o poi accadrà, ed io non posso far nulla perchè non accada ma non riesco a convincermene e allo stesso tempo non riesco a vivere tranquillamente. La verità è che so che quando accadrà io non ho più motivo di vivere, io ora vivo solo per loro, mi dico: "Perchè non torni giù a vivere con loro anche se non c'è lavoro almeno ti godi loro, li coccoli un pò, li fai contenti", ma allo stesso tempo non lo faccio perchè ho la speranza che mi capiti qualcosa di bello che mi faccia sperare nella vita, cosa che giù la vedo meno probabile, e riuscirei a superarla meglio. Ho pensato seriamente di rivolgermi ad uno specialista, ma la cosa mi fa un pò paura, mi sento già dipendente dalla mia famiglia e il pensiero di esserlo anche da un medico mi fa sentire ancora più sola, inutile ed incapace. La ringrazio anticipatamente.

Cara Viviana, guarda, inizio dalla fine della tua lettera: la dipendenza da un dottore si esclude dal momento che scegli uno specialista che lavora con terapie brevi e, per quanto riguarda un’ossessione od un pensiero intrusivo come il tuo, posso consigliarti uno psicoterapeuta cognitivista od un cognitivo-comportamentale che preventivano all’inizio una lunghezza media di trattamento e che solitamente non supera l’anno (talvolta nemmeno i 6 mesi). Credo che sia necessario tu ti rivolga ad uno specialista perché la tua situazione in 2 anni si sarà evoluta e rinforzata e almeno inizialmente avrai bisogno di una guida per uscirne. Immagino che sperassi una risposta diversa, invece mi sento di consigliarti di rivolgerti ad un collega in carne ed ossa magari dopo queste feste che ti auguro di passare con i tuoi genitori.

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)

Pubblicato in data 31/12/07

 

 

 

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