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Stitichezza psicologica ( 165812 )

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 1272 volte

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Anonimo, 26 ( 165812 )

La mia Storia: Salve, scrivo nella speranza di poter trovare la soluzione a un problema che da tempo impedisce la mia crescita sia da un punto di vista relazionale, ma soprattutto da un punto di vista personale: non riesco ad andare in bagno qualora in casa vi siano persone, anche la mia stessa famiglia (composta da mio padre che per via del lavoro è sempre poco presente in casa, mia madre che è molto apprensiva e un fratello e una sorella più piccoli). Da anni mi ritrovo a svegliarmi nel cuore della notte in modo quasi furtivo al solo scopo di defecare e, se c'è qualcuno sveglio, non ci riesco. Anche se dormono tutti sto sempre con il terrore che qualcuno si svegli da un momento all'altro, in questo modo vado in bagno male, defeco poco e poi non ci riesco più. E' terribile quanto degradante scriverlo. Non so da cosa possa dipendere, ma ricordo la voce preoccupata di mia madre chiamarmi oltre la porta mentre ero sul gabinetto perché pensava stessi male, visto che impiegavo molto tempo. Ricordo l'agitazione con la quale entravo in bagno timoroso di quel bussare. Inoltre, per quanto umiliante, ammetto di aver tenuto il pannolino per un'eccesiva quantità di tempo: circa 8 anni. Espletavo le mie feci nel silenzio di uno sgabuzzino e lo concepivo come un momento di ispirazione: disegnavo, pensavo, inventavo storie. Cosa che mi capita tutt'oggi ed è per questo che quando vado in bagno impiego molto tempo e preferisco ci sia silenzio. Devo aggiungere che fin quando ho portato il pannolino lasciavo a mia madre il compito di pulirmi.
Per anni ho pensato che il problema fosse di tipo alimentare, ma ho iniziato a sospettare fosse psicologico dal momento in cui ho preso in affitto una casa da solo per l'università: qui il problema non si presenta vado in bagno regolarmente e senza alcuna difficoltà, ma nel momento in cui ospito qualcuno, perfino la mia ragazza con la quale ne ho anche parlato, ecco che il problema si ripresenta.
Qual è il mio problema? Perché non riesco ad andare in bagno? Come posso superarlo per non dovermi privare nella vita di vivere o viaggiare con altre persone?
Confidando una vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente.

Caro Anonimo, il tema è l'iperconrollo da una parte e una fissazione eccessiva sull'evacuazione dall'altra. Sicuramente tutto è stato determinato nel percorso della tua storia relazionale e probabilmente familiare soprattutto nel rapporto con tua madre. Sarebbe molto importante che tu riuscissi a fare una buona ricostruzione ed elaborazione del tuo vissuto in una psicoterapia da intraprendere al più presto.

 

(Risponde La Dott.ssa Lucia Daniela Bosa)

Pubblicato in data 11/05/2015

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