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tricotillomania (43690)

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on . Postato in Ossessioni e Fobie | Letto 482 volte

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Andrea, 28anni (24.9.2001)

Gentile Dottore, Le scrivo in merito ad un problema che non riguarda direttamente me, per quanto mi senta coinvolto, bensì la mia fidanzata, una donna di 31 anni, molto colta, intelligente e sensibile che soffre enormemente a causa della tricotillomania che l'affligge fin da quando era ragazzina. Mi rendo perfettamente conto che il problema è complesso e non posso pensare di farvi un quadro esauriente della situazione in queste poche righe. La domanda che pongo, e per la quale aspetterò fiducioso una Vostra risposta, è semplicemente la seguente: come devo comportarmi e cosa posso fare per aiutarla? Certamente non le faccio delle prediche quando mi accorgo che attraversa i momenti più difficili, però ho anche la sensazione che essere solo comprensivo e partecipe non la aiuti molto; o meglio, vorrei fare di più... (Naturalmente le ho già suggerito di rivolgersi ad uno specialista, ma questa è una strada che ha già intrapreso senza risultati apprezzabili qualche anno fa e non ha intenzione di spendere una seconda volta tutto quel tempo e tutti quei soldi. D'altra parte penso anche che tornare dal dottore con un tale atteggiamento di sfiducia possa essere controproducente, o mi sbaglio?)
Cosa posso suggerirle e cosa posso fare io stesso per aiutarla a risolvere un problema che la fa (e mi fa) soffrire moltissimo? Cosa posso fare per aiutarla a riempire i suoi vuoti? Qualunque indicazione sarà per me preziosa. Vi ringrazio fin da ora per l'attenzione che mi avete riservato. Andrea

Caro Andrea, è molto importante che tu stia vicino alla tua ragazza con un atteggiamento affettuoso, comprensivo, non critico o svalutante. E’ però purtroppo solo la tua ragazza che può convincersi dell’idea di farsi nuovamente aiutare, l’unica strada percorribile per risolvere questo problema. Potresti cercare di farle capire che il fatto che non abbia funzionato un intervento psicoterapico non significa che non ne funzionerà nessuno. La psicologia, come la medicina, non è una scienza esatta: a volte un farmaco non funziona e se ne assume uno diverso.
A questo proposito consiglierei di cercare nella tua città, se c’è, o regione uno psicoterapeuta che effettui un intervento psicoterapico “ breve strategico” o “ cognitivo”, che sono i più efficaci al riguardo ed anche relativamente brevi ( alcuni mesi, non anni). Forse l’intervento effettuato in passato dalla tua ragazza era diverso, da come lo descrivi sembra più di carattere psicoanalitico. Puoi insomma farla riflettere su questo aspetto, fermo restando che se la sua convinzione è fondamentale perché l’intervento sia efficace.
Capisco che tu sia molto preoccupato e desideri in tutti i modi di aiutarla, ma non puoi e non devi neppure porti in una situazione terapeutica, devi fare il suo ragazzo, non il suo psicologo. E da ragazzo, come ti ho detto, devi starle vicino, parlarle, cercare di farle capire che se il suo disagio è così forte forse ne vale la pena di riprovare con un approccio psicoterapico diverso.

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