Affrontare la separazione da mio marito...(47245)
Carla, 43anni (13.1.2002)
Carissimi,
sono sicuramente un caso anomalo..ma credetemi è tutto vero
quelo che vi scrivo ora.Sono la moglie di un vostro collega, di
formazione cognitivo comportamentale. Mi sono sposata con lui
all'età di 19 anni e lui 30 per fuggirmene dai miei genitori
un pò folli. Mi sono resa conto che non era l'uomo per me ma
la stima che avevo e ho per lui era talmente tanta che mi ha fatto
sopportare la convivenza fino all'età di 37 anni.Dopo averlo
supportato per il suo lavoro collaborando con lui per le sue
pubblicazioni (ha scritto diversi libri),lucidi e pagine web, mi sono
resa conto che ricevevo pochissime gratificazioni e ho cominciato a
recalcitrare e alla fine tradirlo. Non abbiamo mai avuto cose in
comune a parte i figli e la mia fervida collaborazione per il suo
lavoro.
Ora siamo in una crisi pazzesca e io malgrado voglia separarmi da lui
che non mi ama più perchè ha subito lo smacco di essere
stato tradito dalla moglie con uno che non aveva nemmeno al terza
media, non ci riesco. Abbiamo provato a farlo spesso ma poi io
richiedevo che tornasse a casa. Non sono riuscita più ad
essergli fedele e ora accampa la scusa di essere pure impotente per
non fare sesso con me. Esiste che un uomo diventi impotente a 53
anni? Lui dice che gli faccio schifo. Io vorrei riuscire a lasciarlo
ma non ce la faccio. E' più forte di me. Ho cominciato a
chattare e a trovare nuove relazioni anche se pur brevi, ma poco
gratificanti dato la difficoltà di trovare uomini del suo
carisma. Mi sento destinata alla solitudine visto la
personalità di uomo che ho avuto a fianco per anni,
imparagonabile a nessuno che ho conosciuto fino ad ora (anche nessuno
dei suoi colleghi conosciuti sono al suo pari per me).
Come faccio a fare una separazione tranquilla..non ci sono ancora
riuscita. Senza di lui mi sembra di essere persa e con lui mi sembra
di non vivere. Datemi una mano, non so più che fare...
Grazie
Barbara
Dalle
parole che scrivi mi sembra di comprendere che le cose che ti hanno
legata a tuo marito sono fondamentalmente una profonda ammirazione e
forse il fatto che ti ha sottratta, in età molto giovane, a
dei genitori "un po' folli". Non mi sembra strano, quindi, che non
avendo cose in comune, a parte i figli, e non avendolo mai
considerato l'uomo per te ora vi troviate in una profonda crisi.
Forse non riesci a separarti da lui perchè la vicinanza di un
uomo così carismatico, come tu lo descrivi, da un lato ti ha
gratificata per tanto tempo ma dall'altra non ti ha dato la spinta
necessaria per realizzare le tue specificità di persona
distinta da lui. Il fatto che tuo marito sia uno psicologo non
significa, inoltre, che non abbia a sua volta dei problemi personali
con i quali confrontarsi, visto che anche lui non riesce a separasi
da te. Credo però che questa vostra instabilità nel
prendervi e lasciarvi sia veramente deleteria per voi e per i vostri
figli, che forse a questo punto saranno un po' confusi.
Tu dici che con lui ti sembra di non vivere ma senza ti senti persa
pur desiderando di lasciarlo, allora credo che il problema sia
sostanzialmente legato alla tua autostima che forse ha fatto fatica a
crescere e ad affermarsi. Ritengo che sia questo il fronte sul quale
potresti concentrare le tue energie.La separazione è sempre un
evento traumatico e destabilizzante ma è anche un momento di
profondo cambiamento e rinascita a volte.Riguardo alle sue
difficoltà sessuali sono certamente possibili a qualunque
età, e non solo per gli uomini, quando si ha una seria
difficoltà nei confronti del partner e quando la
possibilità di dialogare e comprendersi è compromessa
da astio e rancori irrisolti. Penso che il sesso sia anche un modo di
comunicare. Quindi lo è anche non farlo.
Credo che solo se riuscirai a ritrovare maggiore fiducia in te
stessa, magari rivolgendoti a qualcuno che possa aiutarti, potrai
affrontare questa difficile prova e trovare un tuo percorso
personale.