Bisogno d'affetto (129232)
Alessandro 44
In gioventù non ho mai avuto soddisfazioni affettive da parte dei genitori, spesso solo richieste di impegno e responsabilità. Venti anni fa, sono stato lasciato in modo repentino da una fidanzata, da cui ne sono uscito malconcio. Due anni fa la separazione da mia moglie che per problemi suoi, ha deciso di abbandonare la famiglia.
Oggi mi trovo ad avere una bella relazione con una donna dolcissima e che mi è entrata nel cuore, tuttavia essendo di carattere austero non mi gratifica in quanto il mio inconscio desidera in termini di attenzioni, anche le più piccole "smancerie" quotidiane, tipiche peraltro di un rapporto "giovane". Spesso mi sento solo e bisognoso di una donna che mi abbracci teneramente è li che divento me stesso e spaccherei il mondo in due. Temo di rovinare con il mio comportamento da "mendicante d'affetto" quanto cerco di costruire. Potrei ricevere da Voi una "chiave" su cui eventualmente lavorare? Un grazie infinito. Alessandro.
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Salve Alessandro, colgo la sua richiesta e le fornisco quella che mi sembra una delle chiavi possibili. Cesserei di vedermi come mendicante d'affetto, poichè i suoi bisogni affettivi necessitano rispetto ed attenzioni, ritengo che questo suo percepirsi "mendicante" sia una grave mancanza di rispetto verso quella sua parte "infentile" che chiede attenzioni e che con le sue richieste, pur causandole qualche problema relazionale, la mantiene giovane e vitale. Mi concentrerei piuttosto sul curioso fatto per cui pur ricercando attenzioni e smancerie si lega ad una donna che invece le nega queste gratificazioni come in passato hanno fatto altri nella sua famiglia. Presumo che questa catena di ripetizioni andrebbe spezzata, e non è cambiando rapporti e relazioni che la spezzerà, ma rompendo rapporti e relazioni interiori. Un Saluto.
(risponde il Dott. Massimo Giusti)
Pubblicato in data 06/01/09
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