Capire il partner (49318)
Francesca, 26anni (6.4.2002)
A
dicembre 2001 ho iniziato a frequentare un uomo di 38 anni,separato
con un figlio di 4.Lui vive con la madre dal gennaio 2000 e è
separato legalmente dall'agosto 2001. A 17 anni ha perso il padre e
tuttora ne sente la mancanza. Con suo figlio cerca di essere il
più presente possibile per dargli tutto l'affetto che non
è riuscito ad avere lui. Ci vedevamo solo la domenica
sera,tranne quando sua moglie rimaneva fuori e lui teneva il bimbo
finche' lei rincasava. Il 03/02/2002 lui e la moglie trascorrono un
giorno intero insieme al figlio(per dargli almeno qualche giorno di
vita famigliare normale)e la sera mi confessa che dopo tanto tempo
erano riusciti a stare bene insieme. Io entro in crisi e divento
super paranoica e gelosa da morire.
Prima non davo troppo peso alle parole, dopo di allora ho iniziato a
dar per scontato che mi raccontasse bugie e che stesse con me finche'
sua moglie non si fosse sbilanciata. Io chiedo se ne e' ancora
innamorato,lui dice che le vuole tanto bene e che e' la mamma del suo
bambino e che quindi viene prima di tutti.(sono stati fidanzati 4
anni e poi sposati 6).Il 17/02 non ci vediamo perche' il bimbo sta
male(il bambino vive con la madre: il martedi' e il giovadi' lei va
in palestra e il mio uomo fa il baby-sitter al figlio nella casa di
lei: ha le chiavi e ancora delle cose in casa di lei.Hanno azioni
investite ancora in comune, l'auto familiare intestata a lui è
usata da lei)Lui dice che non vuole litigare con la moglie se magari
rincasa tardi e quindi tira il pacco a me,dice che vuole mantenere un
buon rapporto per il suo bambino. Il 03/03/2002 altro appuntamento
saltato perche' di ritorno da un corso sportivo va a mangiare con gli
amici.Mi dice che non vuole prendermi in giro,che è una
persona seria e che ci saremmo visti in settimana.Io non lo chiamo
(fino a fine gennaio il numero delle chiamate era lo stesso, a
febbraio quasi sempre io) e sto male per 10 giorni in piena crisi.Al
10° giorno arriva un sms suo per uscire, io rispondo che ho gia'
un impegno.Il 17/03 lo chiamo e ci mettiamo d'accordo per vederci la
sera,lui dice che mi chiama la sera per confermare l'ora(di solito lo
fa quando non è sicuro di uscire)Alle 21 mi chiama per dirmi
che sua moglie non e' ancora rincasata e che rimane con suo
figlio.
Lui mi dice che gli piaccio e che ci tiene a me anche se fa fatica a
dimostrarmelo. Io gli dico che sono stanca di essere presa in
giro,lui si scusa mi da' le solite spiegazioni.Mi dice che cerchera'
di vedermi in settimana e che mi avrebbe chiamato, ma non lo
fa.(Lunedi' e mercoledi' allenamenti di pallavolo sia io che
lui,martedi'e giovedi'il bambino,venerdi' amici o la partita,il
sabato ha il bambino fino alla domenica a pranzo e a volte lo tiene
tutta la domenica).La domenica sera lo chiamo con il cellulare e
chiacchierando vado sotto casa sua.Scende e mi sembra felice(il
17/03/2002 ho chiesto spiegazione sul suo comportamento un po'
distante rispetto l'inizio e mi dice che è in crisi io gli
dico che il suo cambiamento coincide con il 03/02/2002 e lui risponde
probabile)chiedo circa la sua crisi, ma non risponde e cambia
argomento,dice che non lo sa neanche lui.Stiamo bene insieme, lui si
rilassa con me, anche al telefono dopo le prime parole amichevoli che
ci scambiamo addolcisce il tono. Dobbiamo vederci il 27/03.Lo chiamo
per accordarci sull'ora e mi dice che forse va a trovare suo figlio
perche' il giorno prima(che era quello stabilito) non e' riuscito a
vederlo perche' sua moglie l'ha portato con se',pero' non sa se lo
vedra' perche' se dorme quando andra' a trovarlo non rimane a casa di
lei. Io mi arrabbio,gli dico che se non mi vuole più vedere me
lo poteva dire in faccia senza farmi stare un mese a corrergli
dietro,che quando avra' voglia veramente di vedermi mi chiamera'
lui.Lui cerca di riportarmi alla calma,mi dice che la sua situazione
da dicembre non e' cambiata e cerca di salvare il possibile.Stavolta
non cedo ferma sulla mia convinzione(se il giorno stabilito per il
figlio era libero poteva chiamare me)e ripeto che io non lo chiamero'
più.Sento la sua voce affievolirsi e dispiaciuta(magra
consolazione).
Durante la telefonata ho chiesto di avere spiegazioni, ma non me ne
ha date. A Pasqua mi manda un sms con gli auguri a cui io non
rispondo. Per ora il nulla. Io capisco che la sua situazione non
è per niente semplice, la separazione e il conseguente dolore,
il bambino da crescere e il desiderio di stargli il più vicino
possibile.La separazione è consensuale, a detta di lui non
andavano più d'accordo lui troppo preso dal lavoro e
dall'arrivo del figlio e lei si sentiva trascurata,la suocera che
mette lo zampino,smettono anche i rapporti intimi,tentano di salvare
il matrimonio e poi lui torna a vivere con la madre.Il senso di
fallimento e' pesante da superare e il bene che si vuole a una
persona che si conosce da 10 anni e che ti ha dato un bambino non si
cancella con l'ultima arrivata(io).Perche' non mi ha dato delle
spiegazioni? La crisi e' perche' spera di tornare con la moglie?Lui
dice di non esserne più innamorato,che a volte si chiede come
ha fatto a sposarla, ma poi si preoccupa per lei.Non si deve dar peso
alle chiacchiere di paese, ma quelli che la conoscono dicono che e'
un'arpia come la madre,che lui e' buono di carattere e
l'accontenta.Si dice che le abbia voluto separarsi perche' lui non ha
il carattere forte per gestire una famiglia e che la madre di lei ha
alimentato il tutto perche' lui non era adattato alla figlia.La
versione di lei non ce l'ho.
Io pensavo che mi raccontasse bugie e ho cominciato a controllare i
giorni e gli orari di rientro dalle serate con gli amici o se era a
far il babysitter anche nei giorni non stabiliti (a volte lei lavora
in una birreria alla sera e se la chiamano lui rimane con il
figlio,perche' più tempo passano insieme meglio è per
entrambi dice lui)e non l'ho mai beccato in fallo sugli orari o
posti(chiedevo la conferma a persone che magari diceva di aver
incontrato e che io conosco bene)Sono dieci giorni che non ci
sentiamo dopo la sfuriata mi si stanno allargando le vedute:ho
scoperto che ero terrorizzata all'idea che mi mentisse e mi sono
create da sola tutte le mie paure.In questo periodo sto aiutando una
mia amica che si sta separando e solo ora vedo cosa si passa quando
ci separa e non si può cancellare tutto in un paio di mesi.Il
bambino deve assolutamente venire prima di tutto e anche l'ambiente
in cui cresce deve essere sereno.Io vorrei sapere in quale crisi e'
caduto ,perche' non mi spiega qualcosa?Forse non lo sa, ma parlandone
aiuta a volte.Io gli piaccio e lo so.
Forse si e' spaventato perche' lui non ne e' ancora uscito e io
invece l'ho oppresso con la mia possessivita'.Sono molto possessiva e
senza accorgemene do l'impressione di voler stringere il nodo.Io
voglio conoscere la persona che mi piace, ma se non riesco a vederla
come faccio a conoscerla? Se non trova dieci minuti per me è
perchè sta veramente attraversando una crisi o perche' cerca
di riavvicinarsi alla moglie?Nell'ultima telefonata gli ho detto che
il suo comportamento da' l'idea di uno che cerca di tenersi aperte un
sacco di porte per poi chiuderne alcune quando gli fara' comodo.Lui
si e' limitato a dire in tono sarcastico: Sai leggere nel pensiero
adesso? poi ha cercato di arrampicarsi sugli specchi per tenere la
mia porta aperta,ma l'ho chiusa io per rispetto a me stessa.Non lo so
se il figlio era una scusa,di solito era vero quando diceva che lo
doveva vedere,ma al telefono sembra una scusa. Aiutami a capirne
qualcosa.Grazie
Ciao
Francesca, bisogna proprio dire che sei in una situazione non
semplice. Tutte le vicende che racconti mi fanno pensare che la
persona che ti piace sia in un momento di seria difficoltà sia
negli aspetti pratici, cioè cercare di stare più tempo
possibile con suo figlio e quindi penalizzare altre situazioni della
sua vita, sia negli aspetti emotivi, cioè accettare davvero la
separazione e concepire la possibilità di concedersi nuove
opportunità con un'altra persona. Immagino che per te sia
molto difficile stare dietro a tutto questo e che richieda davvero un
grande sforso, quindi penso che dovresti cercare di capire quanto sei
disposta a concedergli delle possibilità accettando anche la
sua difficile situazione. Mi sembra, però, che il problema di
fondo per te sia che non ti fidi completamente di lui e che hai
bisogno di "controllare" se i ritmi che ti descrive sono veri oppure
no, per non parlare del fatto che nonostante le conferme avute
continui a sospettare che il "figlio sia una scusa".
Bisogna anche dire che se avete entrambi una vita così fitta
di impegni imprescindibili al di là del lavoro (la pallavolo,
gli amici del venerdì, eccetera) forse per entrambi c'è
una difficoltà a lasciare degli spazi aperti in cui vivere
l'altro e questo non mi sembra che possa essere ricondotto al fatto
che lui ha un bambino.Credo che dovreste parlare di questo in modo
più approfondito se volete davvero cercare di avvicinarvi
l'uno all'altra. Auguri.