Confusione (122538)
Fran 17
Salve, sono una ragazza di 17 anni. Vi contatto per chiedervi un consiglio, vivo in uno stato di confusione che pare non abbia più fine. Mi spiego: sono quasi 3 anni che sto insieme al mio attuale ragazzo, lo conoscono i miei genitori e si conoscono entrambi i genitori. Un anno fa è capitato di lasciarci per dicerie di gente estranea, ma poi ci siamo messi nuovamente insieme, ma da quel giorno io cambiai, cioè non ero più la stessa che aveva lasciato. Prima di lasciarci per la prima volta non avrei mai pensato di poter tradire una persona, mentre 4 mesi fa è successo, ho tradito il mio attuale ragazzo, dopo lui è venuto a conoscenza di tutto e a primo impatto voleva lasciarmi a tutti i costi, io gli ho chiesto perdono e lui mi ha perdonato. Ora però passiamo serate vuote, e proprio in queste serate vuote che mi capita di pensare ad un altro tipo di vita, cioè quella che potrei fare con la persona con cui l'ho tradito; ora non ho amici ne amiche, non faccio niente dalla mattina alla sera, poi quando arriva l'ora viene lui e usciamo come sempre e come ogni sera, succede la stessa cosa con lui, non fa niente, sembra morto, vuoto. Senza parlare della nostra vita sessuale, all'inizio prima di lasciarci lo facevamo tutti i giorni. Dopo che l'ho tradito inventa scuse quasi assurde per non farlo (il fatto che siano scuse è solo un mio presentimento, non so se sono vere; tipo il mal di testa). Sono confusa, non so cosa fare, con il ragazzo con cui l'ho tradito farei una vita di certo molto più movimentata, tipica di una 17enne. Non so come reagire, qualche giorno fa gli ho parlato e gli ho detto che se ci lasciamo sarebbe meglio per entrambi. Almeno ci riprendiamo un po' e proviamo ad uscire da queste sabbie mobili, ma lui niente, non vuole lasciarmi a differenza dell'inizio, che voleva lasciarmi a tutti i costi. E quello che prova lui nei miei confronti non so se è amore (per amore intendo un qualsiasi sentimento positivo nei miei confronti) o altro, ci sono giorni in cui sembra che non sia successo nulla e giorni invece neri, bui, che mi fanno pentire di tutto (a parte di averlo tradito, ma anche di essere stata per così tanto tempo con lui). Io non riesco a trovare una via, non riesco a prendere decisioni, se lasciarlo o meno, non nascondo che il fatto che si conoscano i genitori mi condiziona tantissimo. Ma non posso vivere la mia vita così, in questo modo così passivo, spento. Ogni volta che provo a pensarci rimango sempre nell'indecisione: si o no? Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione che mi dedicherete, spero di essere stata abbastanza chiara per ricevere un vostro aiuto. Cordiali saluti.
Cara Fran, mi sembra di capire che la risposta l'hai già trovata da sola senza il bisogno di alcuna consulenza. Accade molto spesso che il parere dei genitori, la paura di deluderli, le maldicenze di conoscenti o amici, le opinioni che gli altri si faranno di noi, influenzino notevolmente le nostre scelte. Io la invito a guardarsi dentro con sincerità, chiedendosi cosa vuole realmente, e di seguire i suoi desideri liberamente. Essere responsabili di se stessi e delle proprie azioni (ed emozioni) comporta l'andare incontro a sensi di colpa, dolori, ma anche alla scoperta di ciò che maggiormente ci rende felici. Nelle coppie, spesso, succede che chi ha tradito viene identificato come il colpevole, il responsabile. Io la invito, nonostante la giovane età, a domandarsi il senso di quel tradimento, il significato che ha. Potrebbe essere una richiesta di attenzione, una vendetta, semplice curiosità giovanile o anche la prova di un amore che c'era ma che adesso è finito. Si guardi dentro con attenzione, valuti bene cosa ha intenzione di fare. Se continuare, riprovarci, attendere che le cose riprendano tra voi due o se effettivamente è finita. La mia impressione è che lei voglia lasciare al suo ragazzo il compito di porre fine alla vostra relazione. Se così fosse la invito a non farlo, ad assumersi lei la responsabilità verso i propri sentimenti e la propria felicità. Certo è più duro, ma è senz'altro un buon modo per affrontare la vita. Se invece volesse riprovarci lo faccia con altrettanta determinazione, nella piena consapevolezza che così facendo potrebbe raggiungere la felicità che cerca, come la conferma di un amore finito. Un saluto.
(risponde il Dott. Massimo Giusti)
Pubblicato in data 24/07/08
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