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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 363 volte

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Tiziana , 23

 

Gentile Dottore,
sono una ragazza di 23 anni, mio padre ha avuto anni fa ben due ictus.
Lui era una persona attivissima, tutto lavoro e cura del suo orto. All'improvviso la sua e la nostra vita in famiglia è cambiata. Non ha mai avuto un carattere facile, anzi. In più avendo avuto questo problema quando ancora ero piccola, posso dire di non aver mai avuto una reale figura paterna (sia io che mia sorella).
Mia madre si è sempre presa cura di lui nonostante mio padre non sembri apprezzare nulla di quello che ha fatto (e sta facendo tutt'ora).
Premetto che mio padre attualmente ha 70 anni e mia madre 60. La situazione quindi è pesante per entrambe. Ma piu passano gli anni e piu la situazione sta diventanto insostenibile. Mio padre è diventato cattivo, sempre pronto ad insultare chi si prende cura di lui notte e giorno.
L'ho sempre giustificato, da un momento all'altro si è trovato semiparalizzato senza piu le sue abitudini. Ma adesso penso che sia solo pura cattiveria. Restando a casa tutto il giorno sono anni che beve e anche per questo si incattivisce. Inoltre con il suo carattere forte ha allontanato tutti, amici e conoscenti di una vita. E quello che piu mi fa male è vedere mia madre ormai logorata da questa situazione. Ci sta rimettendo la salute anche lei.
Vorrei sapere, in queste occasioni, a chi ci si puo rivolgere? Come è possibile aiutare in qualche modo mia madre? In un'eventuale divorzio, quali sarebbero le conseguenze viste le condizioni di mio padre?
Non so se risponderete alle mie domande, ma sono capitata per caso su questo sito...ed ho iniziato semplicemente a scrivere.
Cordiali saluti

Cara Tiziana,
cercherò di chiarire i suoi dubbi.
Una malattia invalidante come quella che ha colpito purtroppo suo padre ha conseguenze su tutto il nucleo familiare.
Innanzitutto ha scosso molto suo padre, il quale ora esprime tutta la sua rabbia con le uniche persone che ha vicino, e che si prendono cura di lui. Avrebbe bisogno di un sostegno psicologico e di condividere eventualmente la sua vicenda con persone che vivono le stesse problematiche (i cosiddetti gruppi di auto-mutuo aiuto). Per avere informazioni su servizi pubblici nella sua zona potrebbe consultare l'ASL e il consultorio familiare della sua zona. Questi potrebbe essere un sostegno anche per voi.
Evitate di avere degli alcolici in casa, se è abituato ad abusarne e a incentivare i suoi comportamenti negativi.
E' naturale che l'assistenza che offre sua madre è un impegno gravoso e faticoso, per questo avrà bisogno di poter trovare dei momenti di libertà e di cura per la sua vita/salute stessa. Cercate di fare dei turni equi e, se potete, non esitate a chiedere degli aiuti esterni (tramite l'assistente sociale per esempio).
Per aiutare sua madre le faccia sentire la sua stima e il suo amore, riconoscendole il grande sforzo che sta facendo e collaborando quando può.
Per quanto riguarda la via della separazione, non essendo un avvocato, preferirei non dare delle risposte, che potrebbero essere errate.
Sicuramente andrebbero valutati gli aspetti economici e patrimoniali (ad es. a chi è intestata la casa familiare, chi ha il redditto maggiore, chi eventualmente dovrebbe trovare un'altra dimora, ecc.).
Spero di essere stata esaustiva, in caso contrario non esiti a ricontattarci.
Dott.ssa Filomena Dongiovanni

 

(Risponde la Dott.ssa Dongiovanni Filomena)

Pubblicato in data 10/12/2012

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