Convivenza e genitori (144845)

Maria 24

Salve, sono Maria ed ho 24 anni, il mio problema è relativo al pregiudizio dei miei genitori riguardo alla convivenza. Premetto che il problema non è quello di dire ai miei genitori che voglio andare a convivere, ma i sensi di colpa che sento io per questa decisione. Ammetto che anche io sono fermamante cattolica e credo nel matrimonio ma ho capito che probabilmente questo non può arrivare senza una convivenza, infatti io sono di Napoli e il mio ragazzo non lavora qui, siamo a circa 500km di distanza e già questo fa male. Inoltre io sono una ragazza laureata in lettere e specializzanda e so che qui a Napoli non potrò mai trovare lavoro, l' onda che mi travolge è: sto cercando lavoro lì dove lavora lui, ma potrò mai andarci? Certamente non posso sposarmi da un giorno all'altro (non ci sono nemmeno le possibilità) quindi dovrò andare a convivere con il mio ragazzo. Sopporterò il loro pregiudizio? Ogni volta che ci penso, al sol pensiero, mi invade il senso di colpa verso i miei genitori e mi blocca, tanto da farmi stare male. spero di avere una risposta cordiali saluti.

Cara Maria, da quello che scrivi sembra che il senso di colpa lo provi verso te stessa. Forse sono le tue convinzioni religiose a frenarti più che i tuoi genitori. Il mio consiglio è quello di parlare francamente con i tuoi, sottolineando il fatto che ti trovi in difficoltà perchè non trovi soluzioni accettabili. Non vorresti convivere ma non puoi neanche sposarti. Allo stesso tempo non vuoi rischiare di rovinare la tua storia d'amore. A volte parlare apertamente dà la possibilità agli altri di darci delle risposte da noi inaspettate. Se invece non te la senti di parlare con i tuoi potresti pensare a delle soluzioni alternative, come ad esempio una camera in affitto insieme ad altre ragazze nella città dove stai cercando lavoro. Restando a tua disposizione ti auguro buona vita. Un saluto.

(Risponde la Dott.ssa Dionisio Lucilla)

Pubblicato in data 16/07/2010
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