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Coppia (2007-04-21)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 304 volte

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Eva 32

Salve, da quasi 4 anni conosco il mio attuale ragazzo, diventato tale dopo un lungo periodo d'indecisione da parte sua che forse nasceva ( o così diceva) dal fatto che io fossi la prima ragazza con cui si relazionava e l'affetto è cresciuto piano piano senza il classico colpo di fulmine che all'epoca era il suo metro di riferimento per giudicarsi innamorati. Poi dopo un mio allontanamento da lui ha iniziato a corteggiarmi dicendomi (e sarà l'unica volta) che ci teneva e che ero importante per lui, finchè non ha deciso di regolarizzare la nostra relazione considerandomi finalmente la sua ragazza. La relazione era iniziata durante una convivenza casuale come coinquilini in cui ci siamo affiatati e affezionati. Lui ha 31 anni e vuol dire che fino ai 28 non ha mai avuto nessun tipo di relazione con l'altro sesso, per timidezza, per insicurezza...in realtà è un ragazzo carino, nella norma cui non manca che un po' di fiducia in se stesso. E' laureato e ha un lavoro...insomma apparentemente non sembra avere strane patologie, se così vogliamo chiamarle..l'unica nota che forse può essere importante è che non ha un rapporto molto intimo con la famiglia: è stato in collegio durante l'adolescente e il padre è un uomo dedito al senso del dovere che spesso ha anteposto alla famiglia, sicuramente freddo nei confronti delle dimostrazioni affettive, un uomo a dire la verità non colto e la madre anche lei molto legata al senso del sacrificio e del dovere. Il problema sta nel fatto che nonostante lui si sia deciso a riconoscere la nostra relazione, nonostante sia una persona sempre presente, anche da quando non abitiamo più assieme, c'è complicità e sessualmente c'è passione..è sempre schivo alle dimostrazioni d'affetto, sopratutto con le parole, ma anche nei gesti..sembra vooler far credere che il rapporto non gli procuri un coinvolgimento emotivo forte, come se si vergognasse di dimostrare affetto, o come se avesse timore di sbilanciarsi troppo, anche se gli faccio delle domande dirette lui mi dice tutto il contrario di ciò che sa che mi aspetterei, mantenendo sempre una sorta di sospensione senza darmi mai conferme..poi se vede che me la prendo lui mi dice che è il suo carattere oppure non mi risponde e abbassa gli occhi. In realtà lui è un po' così in tutti gli aspetti della sua vita, é come se volesse sempre nascondersi dietro una sorta di razionalità, ma io forse perchè sono più espansiva faccio fatica a comprendere, mi chiedo quali siano le sue difficoltà, da dove nasca questo orgoglio ( è vero anche che il padre gli ha offerto un modello di uomo che deve essere forte e distaccato, ma lui ha sempre rimpianto la sua assenza affettiva)..e sopratutto mi chiedo se di là dal bene che so che mi vuole ci sia davvero l'amore fatto di emozioni, perchè credo che anche queste esistano, o se davvero sia solo un modo di vivere l'amore. Cosa ci può essere dietro a un simile comportamento? in fondo la scelta di stare con me è stata presa da lui liberamente..come devo comportarmi e cosa devo pensare? datemi un suggerimento per favore! Grazie

Cara Eva, l' hai detto tu stessa è una persona molto controllata ed esce da una famiglia che lo ha abituato a schemi comportamentali molto rigidi, in cui le emozioni non venivano giocate più di tanto. Adesso sta sperimentando un modo nuovo di vivere la relazione, con molta prudenza e una naturale tendenza a riportare vecchi schemi. Dagli tempo, rassegnandoti probabilmente a vivere come una tartaruga, sensibilissima all'interno e corazzatissima all'esterno. Del resto noi apprendiamo ad essere le persone che siamo e lo facciamo attraverso le relazioni che stabiliamo. Gli altri deformano per forza il nostro comportamento, ma tutto è rimediabile, mutabile, purchè ovviamente lo si vogli

(risponde la dott.sa Lucia Daniela Bosa)

 

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