Coppia (7956)
Francesca, 20 anni
Gentili,
mi rivolgo a voi perchè spero possiate aiutarmi. Sono preoccupata per
il mio fidanzato che ha la mia stessa età (20) e non so cosa fare per
aiutarlo. Sta male lui e anche io di conseguenza. Dice che gli capita spesso
di vivere in terza persona la sua vita. Lui parla, scherza, svolge le normali
attività ma in realtà dice che fa le cose automaticamente.. che
non si sente realmente presente. Non si sente vivo.. E per questo lui sta molto
male, l'ho visto piangere per questo, perchè non si sente vivo. Inoltre
dice che si sente in colpa nei miei confronti e in quelli dei suoi genitori
perchè in realtà lui spesso è assente..
Io cerco di farlo sfogare anche se lui non parla volentieri di questa cosa e
lo fa raramente e cerco di confermargli che i miei sentimenti non cambiano qualunque
problema lui abbia. Mi sento impotente vorrei tanto che questa sensazione gli
sparisse per sempre.. Vorrei capirne le cause e.. capire insomma. E' un ragazzo
molto molto sensibile e già da ragazzino ha sempre cercato attività
che lo facessero estraniare dalla realtà come i giochi di ruolo.
La situazione familiare non è tranquillissima. Per quanto riguarda il
nostro rapporto siamo molto legati principalmente da una forte amicizia che
poi si è trasformata in amore.. Dice che quando mi sente ridere o comunque
siamo insieme non si sente così e che i sentimenti che prova per me sono
reali. Però quado stiamo per un pò lontani (perchè non
abitiamo vicini) ricomincia ad avere le sensazioni di cui ho parlato... Vorrei
sapere cosa fare per aiutarlo davvero e soprattutto capire perchè si
sente così..
Spero che prenderete in considerazione la mia richiesta! Vi ringrazio anticipatamente!
Francesca
Lei che cosa ha pensato di poter fare? In cuor suo cosa pensa lei che sarebbe bene fare o non fare?forse sarebbe bene che lei iniziasse a guardare a fondo dentro di sé per interrogare le ragioni per le quali sta con questo ragazzo:cosa riceve lei da questa relazione.Detto in altre parole:questa relazione per lei sta "al posto di"che cosa?in seguito o parallelamente a questo lavoro di ricerca ,lei potrebbe divenire per questo ragazzo l'esempio,magari da seguire perché no,di un possibile lavoro che lui potrebbe fare per quanto lo riguarda.Ma lei può solo partire da sé stessa.
( risponde la dott.ssa Emanuela Marangon )
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